Police: Heineken Jammin Festival ultimo palcoscenico italiano

L’addio ai fans italiani

L’ultima volta non si scorda mai. Così come la prima: era il 1980 quando Sting, Stewart Copeland e Andy Summers suonarono per la prima volta su un palco italiano. A 28 anni di distanza i Police – in arrivo in Italia da Manchester e dall’ennesima doppia data sold out – chiuderanno la loro straordinaria esperienza musicale nel nostro paese calcando il palco di Heineken Jammin’ Festival al Parco San Giuliano.

Un appuntamento che farà storia nello scenario più appropriato: la laguna di Venezia. Il gruppo continuerà poi la tournée fino all’ultima tappa, quella del 7 agosto al Madison Square Garden di New York per l’addio definitivo ai propri fans. Sting ha spento sul nascere qualsiasi voce su un’eventuale ritorno futuro della band dichiarando che non ci saranno reunion.

La storia live dei Police è un concerto di persone, colori, usanze, ritmi che si interseca con la storia del gruppo e quella dei paesi toccati dalle centinaia di date in cui si è esibita la band. Fin dall’inizio della loro carriera, i Police hanno dimostrato di essere una straordinaria Live Band, un gruppo in grado di trasformare il già entusiasmante sound in studio in qualcosa di indescrivibile ed entusiasmante durante i concerti. Combinando energia e melodie evocative, Sting, Stewart Copeland e Andy Summers hanno sempre suonato con l’istinto verso l’improvvisazione di un trio jazz e l’energia grezza di una band punk-rock, portandoli a essere difficilmente collocabili in un solo genere musicale: una formula che li ha resi uno dei più importanti gruppi degli anni Settanta e Ottanta, una delle band più seguite dal vivo degli ultimi anni, tre icone della storia della musica di sempre.

Dopo gli esordi nel 1977 – tra le prime esibizioni, da ricordare il concerto di Syracuse, in cui si esibirono come se niente fosse davanti a un pubblico di 4 persone – e l’album d’esordio, “Outlandos d’Amour”, nel 1979 i tre raggiungono il successo con “Regatta de Blanc” e si imbarcano in un’incredibile tournée mondiale che tocca luoghi mai raggiunti prima da una rock band. Oltre alle tappe classiche raggiungono mete generalmente ignorate, da Hong Kong a Bombay (primo gruppo rock occidentale a suonarvi dal vivo), dal Cairo ad Atene, da Bangkok a Città del Messico, tenendo talvolta anche due concerti per sera. I due album successivi (Zenyatta Mondatta, del 1980, e Ghost in the Machine, del 1981) prolungano in sostanza il tour mondiale cominciato con Regatta de Blanc: tra le tantissime date, da ricordare il sold out al Madison Square Garden di New York nel 1981. Il live del 1983 a Roma, in un PalaEur in delirio, fa invece parte della tournée-record per la promozione del fortunatissimo album Synchronicity dello stesso anno. Ma i contrasti tra Copeland e Sting si esasperano e sfociano inaspettatamente, all’apice del successo mondiale, nella separazione alla conclusione del concerto tenuto a Melbourne, in Australia, il 3 gennaio 1984. Anche se non si tratta di uno scioglimento ufficiale, a sette anni dagli esordi ogni membro della band comincia la propria carriera solista.

Nel 1986 i Police partecipano come ospiti d’onore ad alcuni concerti di beneficenza insieme agli U2 e suonano ancora insieme nel 1992, in occasione del matrimonio di Sting. Il 10 marzo 2003 vengono ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame, circostanza che li vede tornare insieme sul palco del Waldorf Astoria Hotel di New York per eseguire tre grandi classici come Roxanne, Message In A Bottle ed Every Breath You Take.
Nel 30esimo anno dalla loro costituzione (mai ufficialmente interrotta), al ritorno sul palco a Vancouver in un’esibizione riservata soltanto a 4000 fans, Sting, prima di salire sul palco, tra le risate dei giornalisti presenti ha dichiarato: “Visto che sono 25 anni che non suoniamo insieme, vi voglio presentare la band”. Al concerto hanno assistito anche sua moglie Trudie, l’attrice Penelope Cruz e Eddie Vedder, cantante dei Pearl Jam.