Nota biografica: Cetto La Qualunque è un imprenditore calabrese corrotto. Un cafone ai limiti dell’analfabetismo, disprezza la natura, la democrazia, ama le donne (nel senso di più donne contemporaneamente). Il suo motto è “più pilu e cemento armato”.
Cetto Laqualunque (Antonio Albanese), torna in Italia dopo una latitanza di quattro anni all’estero, in un luogo imprecisato, ma dove l’affarista del cemento ha continuato la sua vita spregiudicata. Il suo ritorno è stato deciso da un gruppetto parastatale, che manipola le sorti di Marina di Sopra, località della Calabria. Laqualunque viene fatto rientrare in terra calabra con uno scopo preciso: diventare sindaco e permettere all’illegalità di perpetrare, contro chi invece invoca la giustizia, come De Santis (Salvatore Cantalupo), l’altro candidato sindaco.
Ad accogliere Cetto al suo rientro ci sono il fidato braccio destro Pino, la moglie Carmen (Lorenza Indovina) e il figlio Melo (Davide Giordano). Ma Cetto si è portato dietro anche la sua nuova compagna e una bambina di cui non riesce a ricordare il nome. L’uomo sentiva tanto il peso dell’importanza della famiglia da costruirsene un’altra. I vecchi amici ragguagliano Cetto su quello che sta succedendo. Un’inspiegabile ondata di legalità sta minacciando i loro affari, soprattutto le sue proprietà. Come se non bastasse le elezioni comunali si avvicinano e c’è il grave rischio che un sostenitore della Legge, Giovanni De Santis, riesca a spuntarla, e vincerle. Quindi c’è bisogno di un uomo nuovo che si contrapponga a questo paladino del diritto, che faccia capire che la legge si raggira “sempremente”. Insomma, c’è bisogno di qualcuno che esprima l’abusivismo come una suprema forma d’arte.
Laqualunque, dopo aver riflettuto a dovere, decide di scendere in politica. Per curargli l’immagine pubblica viene chiamato un leader del sottore: Jerry Salerno (un a dir poco esilarante Sergio Rubini). Quest’ultimo cercherà di “istruire” Cetto sui comportamenti da tenere in pubblico, chi frequentare, dove andare e come sbrogliarsi da domande scomode. Jerry o non Jerry, resta fermo il punto che il suo programma politico verterà “senza dubbiamente” sul “pilu”, insieme alla somma celebrazione della morte della moralità.
“I have no dream, ma mi piace u pilu!” questo è uno dei tanti slogan del candidato sindaco a Marina di Sopra. Cetto Laqualunque è uno dei personaggi di maggior successo interpretati da Antonio Albanese. Ha tenuto il suo primo comizio elettorale nel 2003, nel programma televisivo Non c’è problema. Il successo fu tale che Albanese ne fece un cavallo di battaglia, proponendolo in altri programmi che lo consacrarono, come Mai dire domenica e, recentemente, Che tempo che fa.
Non è facile gestire un personaggio come Laqualunque sul grande schermo e confezionargli su misura un film, pur continuando a ridicolizzare su comportamenti e modelli senza perdere l’equilibrio comico del, e nel, personaggio stesso.
Questa macchietta, maschera crudele, tanto attuale quanto surreale, interpretata da Albanese, è il concentrato del peggio di un certo tipo di affaristi imprenditori, politicanti e non, gente farcita con un’ assoluta mancanza di buon gusto, per non parlare di etica.
Sono serviti due anni per scrivere ed elaborare Qualunquemente, con la regia di Giulio Manfredonia, artefice di uno dei film più sensibili della stagione 2008, Si può fare.
Manfredonia ha sviluppato insieme ad Albanese una storia che potesse dipingere uno spaccato di questo paese, rendendo, come si diceva, ridicoli i protagonisti di questo film, che traggono ispirazione dalla realtà. C’è una chiave comica perfettamente oleata che innesca le risate, tante, in questa commedia.
Qualunquemente non è un film satirico. Albanese non fa satira. Qualunquemente è e vuole porsi come un film comico, che racconta un quotidiano che ci appartiene. Ed adempie a ciò con una comicità sfrenata, ma feroce, a volte amara, con un valore aggiunto: lascia qualcosa su cui riflettere una volta che le luci in sala si sono riaccese.
Il fine, “comunquemente”, è quello di ridere, per esorcizzare il peggio, perchè come dice Albanese “c’è la speranza che Cetto Laqualunque diventi con il tempo sono una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi”.
Titolo originale: Qualunquemente
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: Commedia
Durata:
Regia: Giulio Manfredonia
Sito ufficiale: qualunquemente.libero.it
Cast: Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo, Luigi Maria Burruano, Antonio Gerardi, Gianluca Cammisa
Produzione: Fandango
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 21 Gennaio 2011 (cinema)