“Shizi jietou – CROCEVIA” di Shen Xiling

Tigri e maiali

Storia Segreta del Cinema Asiatico
Storia di quattro giovani appena laureati a confronto con il mondo del lavoro e il sempre presente problema della disoccupazione; due di essi, Zhao e Bai, si incontrano ogni giorno allo stesso incrocio: lui lavora per un quotidiano, lei in fabbrica. Tra i due nasce presto l’amore e scopriranno dopo una serie di equivoci e litigi, di vivere l’uno accanto all’altra, divisi solo da un sottile muro di legno.

All’inizio prevalgono i toni malinconici e sembra presagirsi un destino infelice: un giovane decide di suicidarsi gettandosi in mare, ma Zhao interviene e lo salva. Vediamo poi un dialogo tra i due sul senso di inutilità e le disillusioni derivate dal non trovare un lavoro, che si conclude con la decisione del giovane salvato di ritornare nelle campagne. Poi la vicenda si sposta nel cuore pulsante lavorativo di Shanghai, e il film esplode in un impeto di ottimismo, adottando lo sguardo entusiasta dei giovani appena entrati nel mondo del lavoro: Zhao è uno di questi e lavora con zelo come giornalista. Un’occupazione rappresenta la giusta ricompensa per gli anni trascorsi sui libri a studiare, nonché simbolo di affermazione sociale. C’è anche un amico di Zhao che fa il vetrinista e incarna più che mai lo slancio per la vita, con lui si raggiungono i momenti più comici del film, complice la buffa gestualità, e le scenette che ricordano la commedia slapstick. Non solo, sarà grazie alla sua astuzia e intraprendenza che Zhao riuscirà a muovere i primi passi con Bai.

L’equivoco attorno a cui ruota la storia d’amore tra Zhao e Bai sta nel fatto che i due non sanno di vivere uno accanto all’altra, e anzi per una serie di inconvenienti si ritrovano a litigare attraverso il famigerato muro, lanciandosi biglietti di insulti. Xiling sembra volerci mostrare come la felicità possa davvero trovarsi dietro l’angolo, e come per un gioco di coincidenze la vita di una persona possa cambiare inaspettatamente. Mai arrendersi dunque e cercare sempre di riscattarsi.

Bai è una ragazza dolce e pudica, che sogna di stare con Zhao; viene messa in luce tutta la sua femminilità nel suo lato più innocente. Per contrasto Zhao, che pure nei confronti dell’amata è all’inizio un po’impacciato, si rivela invece molto audace quando ne parla con l’amico. Emerge in questo senso una figura un po’scanzonata del protagonista, in antitesi con la stereotipo dello studente effeminato, serio e mite: non a caso è ben diverso lo Zhao di inizio film, quando sdraiato su un divano si confida con il compagno salvato, rispetto allo Zhao che ha trovato un lavoro, intraprendente, energico e virile appunto. Xiling sembra voler dare nuova linfa a un genere, quello sul problema dell’occupazione in Cina, ispirandosi in parte ai canoni e modelli occidentali, ma soprattutto volendo rilanciare la questione con slancio ottimista. Non a caso il film si conclude con i protagonisti che avanzano a braccetto invitano i giovani a non arrendersi come ha fatto il ragazzo salvato da Zhao, ma di affrontare la sfida per trovare un posto di lavoro in città. A ciò si uniscono le figure, nuove per l’epoca, di Zhao e Bai, che rompono con la tradizione e propongono nuovi modelli per una Cina che riflette su sé stessa.

Sceneggiatura: Shen Xiling
Fotografia (B&N)/ Photography (B&W) Zhou Shimu, Wang Yuru
Interpreti :Zhao Dan, Bai Yang, Lu Ban, Ying Yin
Origine: Cina
Anno di Produzione: 1937
Durata: 104