Un amore veneziano” di Andrea di Robilant

Il grande amore veneziano di Andrea di Robilant

Un amore difficile nella Venezia a metà del ‘700 ricostruito sulle lettere dei due amanti protagonisti

Andrea di Robilant è stato capace di descrivere una storia d’amore contrastato ricostruendo le lettere di un suo avo e inserendola nel contesto storico e sociale della Serenissima di metà ‘700.

I romanzi d’amore, soprattutto quelli scritti negli ultimi anni, non vengono ricordati, solitamente, tra le grandi opere della letteratura italiana perché, a parte alcune eccezioni, si tratta di opere ripetitive che seguono una struttura del tipo: incontro,innamoramento, contrasto amoroso e lieto fine.
Il romanzo ‘un amore veneziano’ di Andrea di Robilant, da poco edito per Mondadori, è uno di quei rari casi in cui il romanzo d’amore può essere rivalutato.

A discapito di un titolo che porterebbe a classificarlo come romanzetto d’appendice e un po’ di maniera (su storie d’amore a Venezia sono state scritte righe e righe), il testo propone una ricostruzione storica dell’amore, ostacolato dalle famiglie, tra Andrea di Robilant, avo dell’autore, e Giustiniana Wynne, una ragazza angloveneziana segnata da una nascita illegittima.
Lo sfondo è la Venezia della seconda metà del Settecento in cui il patriziato si sta arroccando sui propri privilegi dando inizio a quel periodo di stanchezza politica che porterà al collasso della repubblica in breve tempo.

Tuttavia si tratta anche della Venezia del grandi teatri e dell’ innovazione goldoniana, del Ridotto casinò d’epoca e di mille lussi e divertimenti che offrono possibili luoghi di incontro ai due amanti Ma cos’ha questo romanzo di così particolare ? La sua peculiarità è l’essere stato costruito sulle vere lettere di Andrea e Giustiniana sulle quali l’autore è intervenuto solo a livello lessicale per rendere i testi accessibili a un pubblico più vasto .Attenzione dell’autore è tratteggiare un quadro storico e sociale in cui i due amanti si muovono per cercare di dare veridicità al romanzo, ma ,a volte, questa ricerca diventa così minuziosa da far dimenticare che il libro che si ha tra le mani è un romanzo e non è un saggio storico.

La trama non è particolarmente innovativa: Andrea è figlio di una casata aristocratica, ma sull’orlo del collasso finanziario mentre Giustiniana è figlia di un oscuro nobile inglese. Si incontrano per caso e rimangono abbagliati uno dell’altra : Giustiniana ha soli diciassette anni e oltre alla bellezza ha anche una buona cultura e intelligenza, Andrea non è particolarmente bello ma è intellettuale e trai due scoppia una passione molte forte .Una passione che aumenta quando la madre di Giustiniana vieta alla figlia di frequentare il ragazzo: allora inizia una corrispondenza molto fitta trai due, un continuo cercarsi di sguardi al Ridotto e fugaci incontri resi possibili da alcuni amici comuni. Ma le difficoltà diventano sempre maggiori e dopo un lungo soggiorno all’estero di Giustiniana il destino dei due amanti sarà segnato.

La brillantezza del testo è nel saper fondere alla storia d’amore una ricercata ricostruzione storica e culturale della Venezia settecentesca spesso con una prosa asettica, scarna di fronzoli romantici, quasi vicina alla prosa storica .Forse questa prosa è l’unico difetto di questo testo molto singolare nella forma : qualche sentimentalismo lessicale in più nelle pagine della grande passione amorosa non avrebbero corrotto così tanto la narrazione storica, anzi avrebbero dimostrato ancora di più il trasporto dei due amanti.

Mondadori, Milano 2003, pagg.308