ANCONA – Il capoluogo delle Marche ha ospitato sabato 20 novembre l’attrice Valeria Golino e il regista Valerio Jalongo in occasione della presentazione del loro ultimo film, La scuola è finita, presso il cinema Italia.
Storia di due professori non proprio impeccabili e di un ragazzo altrettanto inquieto, il lungometraggio di Jalongo, prodotto da Ameuropa International, Amka Films Productions e Rai Cinema e distribuito in Italia da Bolero Film, tratta il tema della scuola, senza tuttavia cadere in moralismi o intenti didattici.
I personaggi sono veri, reali, concreti nei sogni e nelle passioni che li contraddistinguono, come anche negli errori che, a volte ingenuamente, commettono. La storia potrebbe essere cronaca dei giorni nostri, soprattutto se si prende in considerazione certe zone disagiate di Roma e certi centri educativi a loro modo fatiscenti.
Ad incontrare il pubblico, di insegnanti e di ragazzi, regista e protagonista ci tenevano moltissimo, come hanno raccontato loro stessi alla stampa prima della presentazione. Soprattutto se si dà la possibilità ad un film come questo, fuori dal tradizionale circuito popolare del cinema italiano, di raggiungere le province, anche attraverso la collaborazione con le sale indipendenti dislocate nel territorio regionale.
Ad organizzare l’evento la Effe cinematografica di Giulietta Paolinelli, che ha sottolineato in sala l’importanza, specie al giorno d’oggi, di scegliere un cinema di qualità. Presente alla serata anche l’Assessore alla Cultura Andrea Nobili.
Quanto a Golino e Jalongo, che hanno raggiunto le Marche la prima da Bari e il secondo da Roma, l’entusiasmo nel promuovere un film a cui hanno lungamente e faticosamente lavorato era evidente.
“Io stesso sono un insegnante – ha spiegato Valerio Jalongo – e noto a volte negli studenti una forte difficoltà ad appassionarsi. Credo tuttavia che essa non sia una causa, ma una conseguenza. La causa primaria è l’incapacità dei docenti di trasmettere emozione durante le lezioni. Quando questa passa, allora passa anche la conoscenza”.
“Provo tenerezza per il mio personaggio, una professoressa di scienze alle prese da un lato con un amore frammentato e dall’altro con un’amicizia difficile nei confronti di un alunno – ha detto Valeria Golino, perfettamente calata nei panni scolastici – in fin dei conti è un personaggio umano, buono, sensibile. Eppure sbaglia, nella poca professionalità che mette con gli studenti e nell’eccessivo attaccamento che prova per questo ragazzo con tanti problemi sulle spalle”.
Alla sceneggiatura di La scuola è finita hanno partecipato, oltre allo stesso Jalongo, anche Daniele Luchetti, Francesca Marciano e Alfredo Covelli. Tra gli attori, accanto alla Golino Vincenzo Amato e Fulvio Forti.
Toccati e sensibilmente colpiti gli insegnanti in sala, che a fine film si sono soffermati a lungo a conversare con la Golino e con Jalongo, per scambiare opinioni, per fare domande e, cosa ancora più preziosa, per raccontare le proprie personali esperienze.
Da parte di tutti, pubblico, cineasti e cariche istituzionali, la volontà comune di fare qualcosa per questa scuola un po’ allo sbando. Senza giudizi, senza pretese, solo con una sincera voglia di confrontarsi, di capire e di costruire insieme qualcosa di buono.