Giornate degli Autori
O meglio The Miu Miu Women’s Tales. Commissionati dalla griffe, i quattro cortometraggi presentati alla decima edizione delle Giornate degli Autori, esplorano le nuove frontiere del branded entertainment e del product placement più avanzato.
Miu Miu continuerà ad espandere la serie di short-movies Women’s Tales, commissionando ad altre registe donne l’esplorazione delle molteplici dimensioni della griffe. Un progetto ambizioso e degno del miglior branded entertainment, in cui un brand decide di slegarsi dalla “semplice” comunicazione del prodotto e iniziare ad essere promotore di visibilità per nomi nuovi del panorama registico femminile e intraprendere un percorso allargato, in cui l’universo del consumo di riferimento, esce dai promozionali e si narrativizza sempre di più.
Nei quattro cortometraggi, infatti, gli oggetti diventano ancora di più feticci e gli abiti entrano in una dimensione onirica che li valorizza e li iconizza sempre di più.
#1 The Powder Room diretto da Zoe Cassavetes ha l’ambientazione eterea dell’Hotel Claridge di Londra. Marmi bianchi su cui risplendono giovane donne che si truccano. Rituali di bellezza, restituiti attraverso sguardi e gestualità tipiche.
#2 Muta diretto da Lucrecia Martel è un corto surrealista e stranamente fantascientico. Su una sorta di “Queen of Mississippi”, va in scena una trasformazione. All’alba, tra il tremolio delle luci, escono delle giovani donne dai portelli. Il loro battito di ciglia è il rumore delle ali delle libellule. Esse si muovo eleganti e la silhouette celebrata, è qui quella anni’40. Crisalidi di donna, avvolte in lussuose sete.
#3 The Woman Dress diretto da Giada Colagrande ha come protagonista l’attrice Maya Sansa. Colonna sonora del trio pop elettronico Au Revoir Simone. Qui il rito arriva al suo massimo: un gruppo di streghe sta preparando una pozione e in una caverna sono appesi i fantasmi degli abiti.
#4 It’s Getting Late diretto da Massy Tadjedin è il migliore dei quattro corti. Presenta 4 donne con vite molto diverse tra loro. C’è chi lavora nel proprio ufficio elegante dalle grandi vetrate, c’è chi fa il bagno alla piccola figlia, c’è chi lavora a vecchi spezzoni cinematografici e chi scrive in un bar con il proprio portatile. Le loro storie sono la preparazione per la serata. Anche qui il Rito. Quello ben noto e famoso della “vestizione”. Quel passaggio tra sfera diurna e sfera notturna che molte donne compiono trasformandosi.
Ciò che è interessante è che attraverso la formula “donne innamorate di + brand” (in questo caso, ovviamente, Miu Miu) si riesce a riflettere sui diversi rituali che caratterizzano la sfera femminile, li si connota con eleganza, si unisce il cliché della preparazione civettuola con la più seria e fondante idea di personalità. Si coglie l’importanza del tempo del rito della preparazione (che dura poco per la blogger e di più per la madre) e si dona uno spessore narrativo a quella che in troppi considerano ancora una frivolezza.
#1 The Powder Room diretto da Zoe Cassavetes.
_ Casa di produzione: Hi! Production – The Indipendent Film
_ Musica: We Do Commercials
_ Durata: 2’30”
#2 Muta diretto diretto Lucrecia Martel.
_ Casa di produzione: Hi! Production – Lila Stantic Producctiones
_ Musica: Maria Onis Vigil
_ Durata: 6’27”
The Woman Dress diretto da Giada Colagrande.
_ Casa di produzione: Hi! Production -BRW USA
_ Musica: Au Revoir Simone
_ Durata: 6’49”
#4 It’s Getting Late diretto da Massy Tadjedin.
_ Casa di produzione: Hi! Production -Green Dot Film
_ Musica: Zola Jesus
_ Durata: 8’18”