Dopo un’esistenza trascorsa ai margini della tumultuosa vita teatrale del marito, Nicoletta Connio, la malinconica “sposa genovese” di Carlo Goldoni, alla vigilia della partenza per la Francia da cui entrambi non faranno ritorno, si confessa. Così dalle confessioni, in parte  desunte da episodi raccontati dallo stesso Goldoni nei “Memoires”, della moglie del celebre commediografo nasce il nuovo lavoro del regista Giuseppe Emiliani, “Carlo Goldoni, mio marito” che mercoledì 10 maggio alle ore 19.30 debutta a Palazzo Grimani a Venezia.

Senza pudore Nicoletta, interpretata da Paola Bigatto, attrice ronconiana da decenni anche insegnante di recitazione, decide di raccontare le sue frustrazioni per le continue “distrazioni amorose” e debolezze del genio teatrale: i tradimenti,  la sconsiderata abitudine di chiedere prestiti a chiunque, e soprattutto la fatale frequentazione dei “tavoli verdi” mettono ora in crisi il matrimonio. Nelle note di regia l’autore Giuseppe Emiliani, peraltro, precisa che “Nicoletta fu un rifugio sicuro nei momenti di avversa fortuna, la certezza di fronte ai dissesti, il conforto nei giorni delle più stizzose polemiche, il costante richiamo all’equilibrio, al ripensamento, alla moderazione”. Sulla scena, Bigatto è affiancata da Sandra Mangini, nei panni di un’amica, che accompagnerà la narrazione con il canto.

Lo spettacolo, che sarà in scena fino al 21 maggio alle 19.30 tutte le sere alle 19.30, ad eccezione di lunedì 15 rientra nelle celebrazioni per i 400 anni del Teatro Goldoni, un cartellone di eventi promosso dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale assieme al Comune di Venezia e alla Regione del Veneto nell’ambito del programma regionale per la promozione dei Grandi Eventi 2023 e che, oltre ai grandi palcoscenici, animerà palazzi, campi e campielli, aree portuali e luoghi insoliti della magica Venezia. Il testo di Giuseppe Emiliani è stato anche pubblicato in un libro edito da Davide Ghaleb Editore (2023).