François Ozon torna alla Mostra del Cinema con una storia, la sua sedicesima, elegante e potente.
Frantz, scritto e diretto da Ozon, Frantz é ambientato al termine della prima guerra mondiale. Famiglie francesi e tedesche contano i figli morti. In una cittadina della Germania Anna si reca a deporre fiori sulla tomba del promesso marito, Frantz, morto in Francia. Un giorno nota che sulla tomba ci sono fiori lasciati da qualcun altro. E un altro giorno ancora vede un giovane assorto sulla tomba del suo fidanzato. È un giovane francese, coetaneo più o meno di Frantz, che rivela essere stato un suo amico, quando studiava a Parigi. Le ferite della guerra sanguinano ancora. La cittadina tedesca ha un atteggiamento respingente nei confronti dei francesi, figurarsi nei riguardi di un giovane straniero sopravvissuto. Inzialmente anche i genitori di Frantz, con cui Anna vive, in doloroso lutto, lo accolgono con titubanza, per poi sciogliersi nel ricordo del loro unico giovane figlio morto in guerra.
Alla base di questo film profondo e complesso c’è il libro pacifista L’homme que j’ai tué (1925) del poeta, scrittore e drammaturgo Maurice Rostand. Recitato in tedesco e francese, con un delicato 35 mm bianco e nero che sfuma in alcuni lampi di colore, quando il dolore sembra alleviarsi, Frantz é uno di quei film irrompenti e poetici, nel loro dramma, che sanno lasciare senza fiato. Una storia imprevedibile, personaggi interpretati con un’antica passione, che fa da eco a classici del cinema, Lullaby di Lubitsch in primis, racconta con una forma eccelsa la doppia faccia dell’amore, i tormenti che lascia la morte, l’insensatezza della guerra, la perdita di un figlio.
È tutto questo ruota intorno a quanto possa essere necessaria e rincuorante la menzogna per chi la racconta e per chi l’accetta. E poi torna anche un altro tema molto caro al regista: oltre a quello di personaggi femminili coraggiosi, eroine mature nella loro fanciullezza o forza d’animo, c’é il rifugio nelle arti, qui nella pittura e nella musica, per scappare al dolore del mondo.
Un film travolgente, fatto di tanti specchi per osservare i sentimenti.