Adesso o mai più. E’ il 2006 e l’ultima chance per portare la pace in Irlanda del Nord è affidata alla resa dei conti tra il predicatore protestante Ian Paisley e il repubblicano irlandese Martin McGuinness. I due non si rivolgono la parola, ma per qualche ora – durante i negoziati di pace – saranno seduti uno in fianco all’altro in quello che, giustamente, può essere definito “the Journey“.

E’ un western on the road quello di The Journey. E’ un duello all’ultimo sangue durato decenni che – come ultimo colpo in canna – si riserva un accordo di pace. La storia la conosciamo, e quel viaggio tra i leader delle due fazioni è reale, ma tutto quello che si sono detti Pailey e McGuinness in quell’occasione, probabilmente se lo porteranno nella tomba.

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Nick Hamm e lo sceneggiatore Colin Bateman immaginano lo scontro (e poi l’incontro) avvenuto tra i due storici rivali rinchiusi per ore nello stesso furgone (nella realtà era un aereo) mentre Paisley cercava di raggiungere la moglie per il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. Silenzi, battute, trappole retoriche e punzecchiamenti: due vecchi leoni consapevoli dell’importanza cruciale di quel momento, ma fino all’ultimo pronti a non arretrare di un millimetro.

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The Journey è una commedia pacifista, un film con un messaggio di speranza, non un biopic. Chiaramente, la forza del messaggio è veicolata e diffusa dalla bravaura dei protagonisti, i due sempre convincenti Timothy Spall (Turner) e Colm Meaney (volto irlandese di mille film) costretti a duettare claustrofobicamente per novanta minuti senza esclusione di colpi.

Paisley e McGuinness, Spall e Meaney: due caratterizzazioni intense e vitali al servizio di un appello al compromesso, alle parole, al dialogo invece di guerre e terrore. La regia – curata dall’unico nordirladese in gioco – è al servizio degli attori e non cerca né originalità né colpi a effetto: basta l’alchimia tra i protagonisti a costruire l’azione. The Journey è un manifesto politico, un film d’intrattenimento costruito con sobrietà e intelligenza per raccontare una storia più che mai attuale e dal valore universale.