Quest’estate la White Room di Palazzo Mocenigo ospita l’esposizione di un’artista tessile francese, Brigitte Bouquin-Selles.
La particolarità dell’artista è il lavoro con il feltro. Tesse, annoda, lega in maniera del tutto particolare a voler rappresentare l’abbraccio del mondo intero, nell’intento di liberarlo dalle crudeltà e orrori che oggi lo popolano. Per far questo, sperimenta il superamento della barriera dell’immagine prediligendo altri mezzi espressivi, il nodo tra tutti, che rappresenta il punto di partenza e la base delle sue opere.
La tradizione francese è nota per l’utilizzo del nodo come elemento portante delle manifatture e delle storie che vanno a raccontare, per l’appunto storie tessute a mano.
E Brigitte Bouquin-Selles, originaria di Angers, non poteva fare a meno di farsi ispirare dalla magistrale Apocalisse di San Giovanni, opera tessile lunga 140 metri e alta 6, interamente tessuta a mano. L’artista, tenendo sempre presente la sua tradizione, si immerge completamente nella nostra contemporaneità, minimizzando il lavoro complesso che sottende alla sua opera con l’utilizzo di soli due colori, il bianco e il rosso. Mi piace pensare che il primo sia stato scelto per rappresentare l’essenziale e la purezza; mentre il secondo non può non farci pensare alle atrocità e alle guerre che l’artista, con la sua opera, vuole in qualche modo esorcizzare. Si crea così un fortissimo contrasto in grado di restituire il suo pensiero con linearità e semplicità.
LA VITA IN ROSSO E BIANCO
Opere di Brigitte Bouquin-Selles
Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo
5 maggio – 30 settembre 2018