Il sedicenne Charlie (un perfetto Charlie Plummer) si è appena trasferito con il padre farfallone, ma buono, a Portland. In attesa di ricominciare la scuola e magari riprendere a giocare a football, Charlie corre ogni mattina. È un ragazzino sveglio che ha dovuto imparare a badare a se stesso. La madre li ha abbondanati tanto tempo prima e la sua unica zia ha litigato con il padre. E Charlie è comunque cresciuto bene.

Vicino alla nuova casa c’è un maneggio che attira da subito l’attenzione del giovane. Del (Steve Buscemi), proprietario di due cavalli, lo arruola come aiutante. Charlie non si tira indietro, anche perché Del lo paga bene. Charlie si lega subito a un cavallo, Lean on Pete.

Quando le cose si mettono male e Charlie si trova solo, rapisce Leon on Pete e dall’Oregon si mette in marcia verso il Wyoming in cerca di sua zia Margy.

L’attesissimo film dell’acclamato regista di 45 anni e Weekend è un western dai canoni classici, incentrato su un quindicenne che non si arrende nella drammatica ricerca della sua casa, intesa come un luogo di appartenenza, dove non sarà mai cacciato, qualunque cosa possa combinare o succedere.

Andrew Haigh adatta l’omonimo romanzo, amato fin da subito, del 2010 di Willy Vlautin che ha seguito il regista nel ricorso di ricostruzione dei luoghi. Lean on Pete è un drammone sulla solitudine e sull’amicizia. Charlie cerca una sua stabilità è un rifugio; è disincantato, tenace e in cerca della vita che gli spetta. Haigh e Charlie Plummer restituiscono compassione senza lacrimoni a questa moderna storia di frontiera.