Brian Andrew Mendoza, al suo primo lungometraggio, dirige Jason Momoa (di cui ha prodotto 3 film: Road To Paloma, Frontier e Braven) in un thriller corpulento di vendetta.
Ray Cooper (Momoa), è quello che si può tranquillamente definire un protettivo e affettuoso padre di famiglia. Genitore di una giovane adolescente, si vede crollare il mondo addosso quando alla moglie, malata di cancro, tolgono l’unica speranza di sopravvivenza: l’azienda farmaceutica, che pruduce il farmaco salvavita per la donna, lo ritira dal mercato. L’uomo giura vendetta contro l’uomo (Justin Bartha) che ha deciso questa malvagia manovra farmaceutica.
Lui e la figlia si trovano contro gente disposta a tutto pur di salvaguardare i propri interessi.
Sweet Girl è un action movie – cospirativo che sfrutta fino in fondo (per fortuna della trama) la fisicità di Momoa.
Mendoza, da parte sua, con la sceneggiatura di Philip Eisner, Gregg Hurwitz e Will Staplessi, appoggia con comodità al repertorio del genere tra inseguimenti e scazzottate, con un colpo di scena finale, imbastendo nel mezzo la trama del classico rapporto di protezione genitore/figlio.
Su Netflix dal 20 agosto.