A Venezia sono ufficialmente iniziate le celebrazioni per i cinquecento anni dalla nascita di Tintoretto. Jacopo Robusti, nato nella città lagunare intorno al 1518/19, era figlio di un tintore di stoffe e da questo particolare guadagnò il celebre soprannome di Tintoretto. “Il più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura” – come lo definì il Vasari – era amato e odiato dai contemporanei per la sua abilità non solo nel dipingere, ma anche nel sapersi promuovere attraverso astuti trucchi. La leggenda vuole che lo stesso Tiziano fosse seccato dalla bravura dell’allievo e per questo non ne completò la formazione. Ma il giovane Tintoretto aveva un carattere forte e grandi ambizioni, come sembra suggerire lo stesso Autoritratto custodito al Philadelphia Museum of Art e eccezionalmente prestato per
la mostra negli appartamenti del Doge. Quando Tintoretto muore – nel 1594 – la sua bottega è una piccola azienda dove il figlio Domenico, suo successore, e in precedenza anche la figlia Marietta (prematuramente scomparsa nel 1590) lo aiutavano a completare le opere destinate a Scuole, chiese e case private. Il maestro è stato generoso soprattutto con la sua città natale, Venezia conta infatti moltissimi luoghi nei quali si possono ammirare le opere del pittore, quadri spesso di grandi dimensioni che narrano eventi spettacolari accaduti nel quotidiano, con una tale maestria nel rendere i movimenti dei personaggi e nel creare un intricato gioco di luci e ombre da incantare il pubblico.
Venezia vuole ora celebrarlo attraverso un ricco programma di mostre ed eventi, possibili grazie alla cooperazione tra enti culturali legati al suo territorio e istituzioni internazionali, dato che la fama del pittore veneziano è conosciuta in tutto il mondo. Da domani apriranno al pubblico due importanti esposizioni: una “Tintoretto 1519-1594” nella magnifica sede di Palazzo Ducale e l’altra “Il giovane Tintoretto” nella prestigiosa cornice delle Gallerie dell’Accademia. Entrambe destinate poi ad attraversare l’oceano per fondersi nell’unica mostra “Tintoretto. Artist of Renaissance Venice” ospitata alla National Gallery of Art di Washington DC.
Il legame intrecciato a inizio anni Novanta con la prestigiosa istituzione americana, per celebrare all’epoca un altro importante cinquecentenario, ovvero quello della nascita di Tiziano, è una delle varie collaborazioni che hanno permesso la realizzazione di questi progetti, fortemente voluti dalla direttrice della Fondazione Musei Civici Venezia: Gabriella Belli. La proposta iniziale è stata subito condivisa dalla direttrice delle Gallerie dell’Accademia Paola Marini e diverse istituzioni di importanza internazionale hanno risposto all’invito; ad esempio il Museo Nacional del Prado di Madrid, il cui attuale direttore – Miguel Falomir – ha curato nel 2007 un’esposizione su Tintoretto, oppure il Kunsthistorisches Museum di Vienna, The Courtauld Gallery di Londra e il Musée du Louvre di Parigi. Di grande importanza sono le opere messe a disposizione dal Patriarcato veneziano, dalla Scuola Grande di San Rocco e, inoltre, senza i grandiosi lavori di restauro promossi da Save Venice non si sarebbero potuti ammirare alcuni capolavori in tutto il loro splendore. Proprio per la capillarità della distribuzione dei dipinti di Tintoretto a Venezia sono nati gli “Itinerari tintorettiani”, per celebrarne il genio. Perchè come ha dichiarato Gabriella Belli durante la conferenza stampa: “Venezia è Tintoretto”.