“Cosa voglio di più” di Silvio Soldini

Passione d’amore su sfondo sociale

Voglio Anna. La risposta era un lamento trascinato e doloroso, la fame e la sete di un uomo per una donna. L’urgente desiderio spazzava via tutto, nulla lo poteva contrastare, neanche la salvaguardia di un piccolo e faticoso benessere raggiunto. Era Lucio Battisti ed era il 1970, appena il secolo scorso.

Silvio Soldini dopo Giorni e nuvole ritorna a dare immagini al nostro tempo e questa volta lo fa dal basso. Racconta la storia di gente comune, abitanti di articolati alveari di cemento appoggiati su periferie in costante divenire; non luoghi, dove rifugiarsi la sera dopo il lavoro e da abbellire nei week end con accessori comperati nei centri commerciali.

Anna (Alba Rohrwacher) è un’impiegata apprezzata dal suo capo, è carina, lavora in centro e vive nell’hinterland con Alessio (Giuseppe Battiston): una pasta d’uomo che l’adora, capace di aggiustare le cose rotte, generoso con tutti. La vita è cadenzata dal lavoro, l’ingombrante famiglia di lei, gli amici/vicini di casa, qualche pizza e il gioco dei mimi. Alle soglie d’importanti decisioni, come un figlio, Anna con tocco leggero e un sorriso fatalista si trova a cercare qualcosa di più, e lo trova in Domenico (Pierfrancesco Favino): occhi scuri di Calabria, sposato, padre di due figli e tuttofare in una ditta di catering di proprietà di una sciura milanese, imprenditrice.
All’inizio è una potente attrazione. E’ il piacere che si consuma veloce, che accende i corpi e allontana il quotidiano faticosamente costruito, conquistato a piccoli passi. Poi è l’amore costretto, che preme per essere vissuto fino in fondo, che fa soffrire e rende felici solo quando si sta insieme.

Silvio Soldini compone in profondità: il contesto sociale, la famiglia allargata e in primo piano i due amanti stretti e intrappolati in una realtà che ha sempre più un sapore precario, e lavora su registri diversi, perché così suggerisce la realtà.
Il mio capo oggi si sposa per la terza volta – dice Anna – Il tuo capo è ricco – dice Domenico.
Altrimenti sono i 50 euro per due ore in un motel, mentre la moglie ti sa in piscina e il compagno ti aspetta a casa immaginandoti in ufficio, a sbrigare il lavoro arretrato; e per poche ore insieme, per fingere di essere una coppia come tante, un fine settimana low cost in Tunisia.

Con l’urgenza di toccarsi, di assaggiarsi nel buio degli androni, Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino danno corpo a un desiderio autentico ripreso con la luce naturale di Ramiro Civita: la macchina a mano registra l’azione, gli sguardi, i luoghi, documentando ad altezza d’uomo un punto di vista che vuole essere interno. La sessualità esplode: i corpi allacciati, in quadri successivi, struggenti o giocosi, sono concreti; tornano alla memoria Una relazione privata (1999, Frédéric Fonteyne), Intimacy (2001, Patrice Chéreau) e il più recente L’amante inglese di Catherine Corsini.

Un film che segna la piena maturità di una regia che volutamente neutralizza l’artificio della messa in scena dando vita a una realtà capace di superare i limiti dello schermo. Per questo, Soldini si avvale di un cast tecnico consolidato negli anni. Oltre al già citato direttore della fotografia, la scrittura di Doriana Leondeff, la scrittura definitiva del montaggio di Carlotta Cristiani (Soldini è uno dei pochi autori che riconosce l’importante apporto del suo montatore) e la colonna sonora di Giovanni Venosta, che questa volta sceglie il territorio del rock ispirato alle sonorità dei film di Lynch.

“Vorrei averti incontrata prima…”
_ Era il 1946, nelle sale britanniche usciva Breve Incontro, di David Lean: film di pregio che raccontava una passione d’amore tra gente comune. Un uomo e una donna si incontravano in una stazione e riscoprivano il desiderio d’amare. Un film intimo, dove desiderio e sentimento si scontravano con le convenzioni borghesi. La relazione si chiudeva con una rinuncia, sottolineata dal Concerto per Pianoforte e Orchestra n.2 di Rachmaninov. Poi, nell’84, il remake americano (Innamorarsi); ma questa volta il regista, Ulu Grosbard, regalava a Maryl Streep e Robert De Niro un lieto fine.
Tra qualche anno, speriamo di poter incontrare un’altra Anna e un altro Domenico, finalmente liberi di volere di più. Potrebbe voler dire che qualcosa è cambiato.

Titolo originale: Cosa voglio di più
Nazione: Italia, Svizzera
Anno: 2009

Genere: Drammatico
Durata: 121′
Regia: Silvio Soldini
Sito ufficiale: www.corriere.it/cosavogliodipiu/…
Cast: Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Fabio Troiano, Bindu De Stoppani, Monica Nappo, Tatiana Lepore
Produzione: Lumière & Company, Radiotelevisione Svizzera Italiana, Warner Bros. Pictures Company, Vega Film
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 30 Aprile 2010 (cinema)