“GIULIETTA (degli spiriti)” DA FEDERICO FELLINI

Al teatro di Villa dei Leoni di Mira la trevigiana Michela Cescon propone la sua "Giulietta" in una lettura intensa, penetrante e fortemente personale del personaggio interpretato dalla Masina

Il regista Walter Malosti e lo scrittore Vitaliano Trevisan hanno ideato uno one-woman show molto originale, in cui le ascendenze felliniane vengo rivisitate in modo da poter essere apprezzate e comprese dal pubblico odierno.

Durante lo spettacolo a più di qualcuno è venuto spontaneo chiedersi se lo spirito di Federico Fellini non si aggirasse fra platea e palcoscenico per fare qualche …non sempre simpatico scherzo a pubblico e interprete, una temperamentosa Michela Cescon, calata (non è metafora, vista la sua posizione quasi imbragata in una maxi-gonna che si estendeva a tutto il proscenio per tutto lo spettacolo) nei panni di Giulietta.

D’altra parte il contesto ideato dal regista Walter Malosti evocava fortemente atmosfere e ambiti dell’immaginario felliniano: a cominciare dalle scene di Paolo Baroni, che ha sormontato il palco dei pali di un tendone da circo, con tanto di corde e le marionette di Gianni Busso a penzolare ora dall’una ora dall’altra, e proseguendo con le musiche in parte di Nino Rota e in parte di Giovanni d’Aquila.

Al centro dell’ora e mezza di spettacolo è Michela Cescon, il suo bagaglio di attrice capace di padroneggiare con disinvoltura ogni centimetro della sua superficie corporea, ogni millimetro delle sue corde vocali in un’estenuante conflitto con i limiti fisici volutamente posti alla sua espressività nell’intento di trasmettere al pubblico il dramma di una condizione esistenziale: e’ una donna che pensa e comincia a chiedersi le ragioni di quel che le accade, la Giulietta degli spiriti di Fellini così come esce dalla rilettura del trattamento del film che ne ha operato Vitaliano Trevisan.

Ci sono i burattini, le sedute spiritiche, i ricordi di parenti (in particolare il nonno gerarca) e amiche nelle relazioni quotidiane in un succedersi di quadri in cui le parole vibranti, talora una vera e propria partitura cui l’interprete si affida con tutta se stessa per consegnare al pubblico emozioni, illusioni, disinganni, si alternano al buio: le luci di Francesco D’Elba evocano in maniera originale (da sotto la gigantesca gonna che ricorda la Winnie di Beckett) ambienti ed atmosfere ed animano gli altri straordinari comprimari di questa messa in scena, i burattini.

Michela Cescon conserva della Masina solo i pomelli rossi che le colorano gli zigomi a mo’ di clown in un’immagine che l’ha consegnata alla storia del cinema: la rielaborazione che ci offre del suo personaggio di donna che grazie al tradimento riscopre una parte di sé è interessante e fortemente personale. Forse più che ricordare la Masina, gli spettatori hanno l’opportunità con questa “Giulietta” di scoprire dopo il successo cinematografico (ma Michela Cescon ha lavorato a lungo e con grandi registi a Teatro sin dagli inizi degli anni ’90) una grande attrice.

GIULIETTA (degli spiriti)- Teatro di Dioniso; Dal racconto di Federico Fellini; Adattamento di Vitaliano Trevisan; Regia di: Valter Malosti; Con: Michela Cescon