“Green zone” di Paul Greengrass

Cosa c'è dietro le armi di distruzione di massa?

Negli ultimi dieci anni Paul Greengrass si è imposto prepotentemente sulla scena cinematografica internazionale dirigendo thriller che uniscono un alto contenuto adrenalinico ad una sofisticata quanto accurata analisi dei personaggi e delle sceneggiature. Film come United 93 e gli ultimi due capitoli della trilogia di Jason Bourne lo stanno a dimostrare.

In Green Zone, la nuova pellicola del regista inglese, lo spettatore viene letteralmente catapultato in un tormentato periodo storico dell’epoca moderna, ovvero nell’Iraq immediatamente dopo l’invasione americana del 2003.

Il primo maresciallo Roy Miller, interpretato da Matt Damon, ha il compito di identificare ed esplorare i siti nei quali, secondo le indicazioni dei servizi segreti, si dovrebbero trovare le armi di distruzione di massa detenute illegalmente da Saddam Hussein. Dopo diverse missioni che non hanno ottenuto i riscontri desiderati, il militare inizia ad indagare su incongruenze e omissioni che via via emergono dall’intricata rete di spionaggio e controspionaggio statunitense, portando alla luce verità scottanti e sconvolgenti.

Film dall’epilogo ottimista e non privo di forzature narrative, Green Zone è un docu-fiction che basa la propria struttura su testimonianze reali sia di reduci che di giornalisti che hanno vissuto in prima persona la drammatica esperienza della guerra in Iraq.
La pellicola segue quindi due binari paralleli, entrambi cari al regista. Da un lato la costruzione di un solido quanto coinvolgente e realistico film di intrattenimento, dall’altro la denuncia di un sistema, a tratti imbarazzante, di gestione del potere politico militare, basato essenzialmente sulla menzogna.

A Greengrass va inoltre riconosciuto il merito di aver in un certo senso rotto con la lunga tradizione di film americani di guerra filo patriottici, dove la retorica militarista auto assolutoria è imperante. Si veda per esempio il trionfatore agli ultimi Oscar The Hurt Locker di Kathryn Bigelow.

Serve obiettivamente coraggio produrre e dirigere una pellicola come questa, così come va certamente dato atto a Matt Damon di possedere un’enorme sensibilità nell’aver prestato il proprio volto da star per un progetto così importante e per nulla scontato.
Green Zone, nonostante non sia un’opera perfetta, va certamente visto per la sensibilità dimostrata da tutto il cast nel voler portare sul grande schermo, e quindi resi noti ad un pubblico ampio, eventi complessi, che difficilmente troverebbero spazio sui media tradizionali.

Titolo originale: Green Zone
Nazione: U.S.A., Francia, Spagna, Regno Unito
Anno: 2010
Genere: Drammatico, Guerra
Durata: 116′
Regia: Paul Greengrass
Sito ufficiale: www.greenzonemovie.com
Cast: Matt Damon, Jason Isaacs, Brendan Gleeson, Greg Kinnear, Amy Ryan, Said Faraj, Michael O’Neill, Khalid Abdalla, Yigal Naor, Antoni Corone, Raad Rawi
Produzione: Working Title Films
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 09 Aprile 2010 (cinema)