“I fratelli Grimm e l’incantevole strega” di Terry Gilliam

Realtà e finzione persi in una foresta

Concorso
The Brothers Grimm, girato nei dintorni di Praga, ha per protagonisti i leggendari fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm, famosi in tutto il mondo per le loro favole. Nella finzione della pellicola, dove sono stati rinominati Jake e Will, saranno due scaltri truffatori abituati a raggirare il volgo ignorante e superstizioso dei territori al confine tra la Francia e la Germania sconfiggendo finti mostri e mettendo in scena falsi esorcismi: ma la loro vita sarà in serio pericolo quando dovranno combattere contro una vera maledizione, con tanto di mostri e una terribile strega al seguito.

I veri fratelli Grimm (Jacob e Wilhelm) nel corso del 1800 crearono fiabe dai toni cupi e inquietanti basandosi sulle tradizioni della letteratura nel Medioevo e leggende del folklore nordico. Tra le più famose Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel e Pollicino. Ma non si tratta comunque di un film biografico: i due Grimm del film si trovano, infatti, a dover fronteggiare veramente creature fantastiche e reali magie dopo aver, per anni, speculato sulla credulità della gente.

Torna, così, sul grande schermo l’ennesimo scontro tra realtà e finzione. Sarebbe, meglio dire tra fiaba e vita reale. Il punto di forza della pellicola risiede, sicuramente, nelle grandi abilità registiche di Gilliam mentre sul piano della sceneggiatura si respira, in maniera continuata, una leggera confusione che stordisce la visione dello spettatore. L’intento di base era quello di rappresentare al meglio la scazzottata narrativa tra fiction e reality che dovrebbe liberare (secondo le migliori intenzioni) immaginazione e creatività. Nella realtà, però, questo duello non sempre raggiunge l’obiettivo sperato. I due fratelli, apparentemente, sembrano rappresentare nei lati caratteriali questi due poli estremi. In realtà, le tensioni dell’uno e dell’altro mondo entrano dentro di loro, senza che ne abbiano una piena consapevolezza evitando, in questo modo, di configurare qualcosa di preciso o riconoscibile.

Gilliam, considerato come uno dei più grandi visionari dell’età contemporanea, nella conferenza stampa di Venezia 62, ribadisce la sua estrema difficoltà a rientrare negli stretti confini di un genere ben preciso. Questo lo si deduce prestando particolare attenzione alle cifre stilistiche del film attreverso le quali si passa, fluentemente, dal thriller all’horror magari grazie a delle spruzzate di fantasy. “Mi dispiace – dice Gilliam – fare parte di un genere. Mi piace un film che ha un sacco di cose che si mischiano. Il termine genre non mi piace. Ho cercato, anche, di mantenere un livello più basso rispetto alle favole. Attualmente, secondo il regista americano, c’è poco spazio per il sogno. Difficile descrivere le cose. Esplorare la propria immaginazione. La pittura, in questo, mi ha aiutato molto. Ho sempre rubato dai pittori defunti con la certezza che non mi avrebbero mai fatto causa. In particolare apprezzo la corrente del romanticismo tedesco”.

Sulla scelta degli attori Gilliam ha detto: “Hanno ruoli davvero molto diversi da quelli soliti. Sono stati scelti in completo contrasto alla loro tipologia, il che è sempre una scommessa ma quando funziona è bellissimo. Gli attori lo adorano e per il pubblico è come svegliarsi e scoprire che il mondo ogni giorno è diverso.” Secondo Monica Bellucci, Gilliam riesce a raccontare le fiabe in un modo simile alla realtà. “All’inizio – dice l’attrice italiana – non sapevamo entrambi dove saremmo andati a parare ma tutto ha preso, poi, una forma ben definita”.

Titolo originale: The brothers Grimm

Nazione: Repubblica Ceca, U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Azione, Commedia
Durata: 120′
Regia: Terry Gilliam
Sito ufficiale: www.miramax.com/thebrothersgrimm
Cast: Barbara Lukêsova, Anna Rust, Matt Damon, Heath Ledger, Radim Kalvoda, Martin Hofmann, Harry Gilliam, Monica Bellucci
Produzione: Daniel Bobker, Charles Roven
Distribuzione: Buena Vista