“Il mercante di Venezia” al Teatro Toniolo di Mestre

Giorgio Albertazzi, enigmatico Shylock, guida una compagnia di giovani interpreti alle prese con uno dei più ambigui testi di Shakespeare

Il nobile Bassanio, per corteggiare degnamente la giovane ereditiera Porzia di Belmonte, chiede in prestito tremila ducati all’amico mercante Antonio. Quest’ultimo, ricco ma, in quel momento privo di contanti, chiede il denaro al vecchio usuraio Shylock, ebreo vittima di aspre e ricorrenti umiliazioni da parte anche dello stesso Antonio. Shylock, che odia il mercante di Venezia e desidera vendicarsi, offre il denaro a una condizione.

Se entro tre mesi Antonio non restituirà i soldi, dovrà pagare con l’asportazione di una libbra di carne del suo corpo. Giorgio Albertazzi è un magnifico Shylock, enigmatico, ironico, fragile e potente, anche quando sussurra le sue battute a mezza voce e si muove lento nello splendore di una vecchiaia che sul palco risplende più della giovinezza degli attori che lo circondano, che al suo confronto perdono di intensità fino ad apparire figure di contorno senz’anima, occupate a ripetere fiaccamente le proprie battute. Con l’unica eccezione di Cristina Chinaglia, brillante interprete del servo Job, facilitata però dal vestire i panni di un personaggio della commedia dell’arte che attraverso l’uso del dialetto veneziano e di ammiccamenti erotici non fatica troppo ad accattivarsi le simpatie del pubblico. L’opera di Shakespeare è un formidabile ritratto delle contraddizioni della natura umana, una complessa riflessione sull’amore, l’amicizia, la religione, il potere del denaro, sull’ossessione per la giovinezza.

Lo spettacolo manca di intensità e avanza indeciso tra commedia, favola, musical e farsa, in un’alternanza che non sorprende ma annoia. Shylock Albertazzi è lasciato solo nella narrazione e sul palco. E’ l’ebreo deriso e abbandonato, ma è anche l’attore che recita con la naturalezza che solo i grandi conoscono, che non ha bisogno di copione, che regge da solo il peso di un’intera rappresentazione e lo fa senza fatica. Citando le parole di chiusura nelle note di regia di Giancarlo Marinelli ‘Shylock, per me, è magnetico, irresistibile, perfettamente padrone di ogni avventura e sventura; tanto da rendersi conto, nel processo finale, che Porzia si è travestita da giureconsulto: è Shylock che decide di chinare il capo, di perdere tutto. Di tornare giovane dentro a Porzia. Sì, Shylock è l’uomo più bello e più giovane che io conosca. È Giorgio Albertazzi’

Il mercante di Venezia
_ di William Shakespeare
_ e con Franco Castellano
_ scene Paolo Dore
_ costumi Daniele Gelsi
_ consulenza storico letteraria Sergio Perosa
_ regia Giancarlo Marinelli
_ personaggi e interpreti
_ Shylock Giorgio Albertazzi
_ Porzia Stefania Masala
_ Antonio Franco Castellano
_ Doge Paolo Trevisi
_ Bassanio Francesco Maccarinelli
_ Graziano/Pretendenti Diego Maiello
_ Jessica Ivana Lotito
_ Job Cristina Chinaglia
_ Lorenzo Simone Vaio
_ Nerissa Vanina Marini
_ I Ancella Alessandra Scirdi
_ II Ancella Erika Puddu
_ III Ancella Francesca Annunziata