In uscita per Lindau: “Sergio Leone. Quando il cinema era grande” e “Nell’occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza”

Spaghetti western & fantascienza, due nuovi saggi per la casa editrice leader nella saggistica cinematografica

Sergio Leone. Quando il cinema era grande di Italo Moscati (Lindau, Le comete, 288 pp, 21 euro)

Nonostante gli straordinari successi ottenuti con la cosidetta trilogia del dollaro, contrariamente a quanto si pensa, Sergio Leone dovette superare molte difficoltà prima di affermarsi. E proprio da questa fatica, anzi da queste fatiche, nasce il racconto di Italo Moscati che intreccia cinema e vita, vittorie e battute d’arresto, amori e famiglia, per entrare in un laboratorio esistenziale e creativo con pochi termini di paragone, culminato in C’era una volta in America, il suo addio al cinema. Sergio Leone morì infatti nel 1989, a soli 60 anni, mentre stava preparando un kolossal sulla battaglia di Leningrado.


Nell’occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza
di Luca Bandirali e Emilio Terrone. (Lindau, Saggi, 464pp, 26 euro)

Da Il viaggio nella Luna di Georges Méliès ai mondi lontanissimi di George Lucas, dalle architetture avveniristiche di Fritz Lang ai replicanti di Ridley Scott, dai mostri invasori degli anni ’50 ai benevoli visitatori spielberghiani, dalle visioni allucinatorie di Kubrick e Tarkovskij alle illusioni di Matrix, il cinema di fantascienza ha dato vita alle più spettacolari allegorie del XX secolo, influenzando in misura decisiva l’immaginario contemporaneo. Di tale centralità rende ragione questo saggio, che si candida a essere un testo definitivo sul genere. Non soltanto, infatti, elabora una mappa dettagliata del «territorio» (attraverso una filmografia che supera gli 800 titoli), ma propone una nuova definizione del film fantascientifico e ne indaga con perspicacia e rigore le strutture profonde.
Nell’occhio, nel cielo – scrive Maurizio Ferraris nella prefazione – «ha tanto da insegnarci sul nostro mondo, oltre che su altri mondi possibili, ed è per questo che considero la sua lettura importante non solo per chi si occupa di cinema, ma anche per quelli che, volenti o nolenti, si occupano di realtà,
ossia per tutti».

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