Con il concerto Idan Raichel, il 5 marzo alle ore 21.00, il Teatro Comunale Pavarotti di Modena inaugura la nuova edizione della propria storica rassegna dedicata alle musiche innovative, o per meglio dire “libere”, amanti delle incursioni oltre ogni confine e barriera di genere e stile.
Innovativa, o quanto meno decisamente apprezzabile, anche la particolare formula di collaborazione con L’Università di Modena e Reggio Emilia che, quest’anno, dà la possibilità agli studenti di acquistare l’abbonamento ai cinque concerti, con uno sconto del 70%, al prezzo di 13.50, miracolosi, euro.
Apriranno il cartellone delineato da Aldo Sisillo, le avvolgenti sonorità create da Idan Raichel, in quartetto con Cabra Casay (voce), Gilad Shmueli (percussioni e batteria) e Yankale Segal (oud e basso), che presenta in Italia Quarter to Six, dedicato allo scrittore, performer e produttore israeliano degli anni trenta, Yossi Banai. La musica di Raichel, tastierista, compositore, produttore e arrangiatore israeliano classe 1977, nasce come in uno speziario orientale dalla mescolanza dell’esperienza pop, jazz ed elettronica internazionale, forgiata da Raichel in anni di collaborazioni eccellenti, tra cui quella con una certa Alicia Keys e delle tradizioni musicali etiope, araba, yemenita, ebraica e caraibica, assimilate nella frequentazione delle variopinte comunità del melting pot israeliano.
La seconda serata, del 28 marzo, sarà dedicata a Michael Nyman, che ritorna a due anni dalla sua ultima apparizione al Pavarotti, con un’originale progetto, tra la sinfonia cameristica e la sonorizzazione, sulle immagini del film la Corazzata Potemkin di Ejzenstejn. Affiancano, come sempre in questi casi, il pianista e compositore i membri della sua Band, composta da quartetto d’archi, basso elettrico, fiati e ottoni.
Il 4 aprile sarà di turno Elio, con un progetto a firma di Nicola Campogrande e Rodolfo De Angelis, autore di canzoni e musiche per il teatro di varietà e collaboratore di Marinetti, per la parte musicale e di Elio e Piero Bodrato, per la parte testuale: Fu…turisti, si propone come un “esilarante e irriverente viaggio alla scoperta del futurismo, tra canzoni originali, reperti d’epoca e letture semiserie”, nel centenario della prima guerra mondiale. L’8 maggio, spazio a una prima assoluta, con l’opera in un atto del compositore e critico Fabrizio Festa, liberamente tratta dal romanzo di Jack London The Star Rover, su libretto di Vincenzo De Vivo e con la regia di Rosetta Cucchi. La rassegna si concluderà sulle note di Mirco Mariani, il 19 maggio, con Saluti da Saturno, tra i cui special guest Paolo Fresu alla tromba e flicorno e Mitchell Froom al mellotron, tra gli altri, le cui vibrazioni si mescoleranno a quelle di altri bizzarri strumenti – theremin, onde Martenot, optigan, transicord, wurlitzer – provenienti ..dallo spazio, evidentemente.
Nel mese di marzo, inoltre, l’Università di Modena proporrà quattro incontri con i protagonisti della rassegna, come sempre felici di condividere spunti creativi e (alcuni) segreti della loro ispirazione: nell’ordine Idan Raichel (il 5) presenterà il suo nuovo disco, il percussionista e direttore Danilo Grassi assieme al suo Nextime Ensemble (il 19) proporrà un incontro sulle percussioni, questa volta a suoni determinati (xilofono, vibrafono e ogni altro strumento di origine colonialista, in particolare), cui si aggiungeranno il Witko project, che si pronuncerà sul tema “costruire una canzone” (il 12) e, infine, il duo Gaetano Di Bacco (sax) – Antonella De Vinco (piano) per un omaggio ad Adolf Sax nel duecentenario della nascita (26).
Fatta eccezione per quello con Raichel, che si terrà al Comunale, tutti gli incontri si terranno nell’Aula Magna del Rettorato, presso la sede centrale dell’Università, in via Università 4 a Modena, sempre e comunque alle ore 17.30.
Info e biglietti:
http://www.teatrocomunalemodena.it/