“Quasi amici” di Olivier Nakache e Eric Toledano

Per citare la stampa francese "si ride fino alle lacrime e si piange di gioia"

Philippe (François Cluze) è un letterato, un amante della musica classica e collezionista d’arte, bloccato su una sedia a rotelle.
Driss (Omar Sy), appena uscito di prigione, è un giovane, di origini africane, che arriva dal ghetto della periferia di Parigi.
Philippe ha bisogno di un badante, che vegli su di lui. Driss ha bisogno di un lavoro.
Due mondi, due culture, due vite quanto mai lontane. Due sensibilità troppo simili. Due persone che si salvano a vicenda.

Quasi amici è un percorso, un viaggio di agnizione per superare alcuni punti fermi della società.
Il film è tratto dalla storia vera di Philippe Pozzo di Borgo (Il diavolo custode è edito in Italia da Ponte alle Grazie), erede di una famiglia aristocratica francese, dirigente di una nota casa di Champagne, rimasto paralizzato dal collo in giù a seguito di un incidente con il parapendio.
Messo a dura a prova dalla vita, soprattutto con la morte della moglie, Philippe, con coraggio, ha continuato a combattere, grazie alla soavità delle Arti e anche grazie all’incontro con Abdel (Driss nel film).

Quasi amici ha sbancato il botteghino francese e i diritti di distribuzione sono stati acquistati da circa 40 paesi.
Basta la prima scena del film, per capire il motivo di questo meritato successo. La compostezza del dolore, le difficoltà del vivere, le differenze di classe, le percezioni degli altri sono trascritte, per il cinema, con la più nobile e originale ironia; l’innocenza di un puro, Driss, che giunge nei quartieri alti di Parigi a suon degli Earth e dei Wind si incontra con i Vivaldi e gli Schubert della solidità di un uomo, che soffre più per la morte della moglie che per il suo immobile handicap.

I due registi, Olivier Nakache e Éric Toledano, hanno saputo portare, con sfrontata intelligenza, sul grande schermo Quasi Amici, – Intouchables – scandagliando e trascendendo i luoghi comuni sulla malattia, riflettendo sulla possibilità di riscatto della periferia (dalla mondana esaltazione della persona malata come un essere umano, con il diritto a bere whiskey e a fumarsi anche una canna; all’umana consapevolezza che un immigrato ha diritto a un futuro non a un clichè).

“L’originalità del film – hanno raccontato i due due registi – è che tratta in maniera umoristica e divertente un argomento alquanto delicato e serio e sarà proprio attraverso le risate che tra i due uomini nascerà una complicità totalmente inaspettata. Ma speriamo anche di abbozzare un ritratto della Francia contemporanea, del divario sociale e psicologico apparentemente incolmabile che separa i quartieri eleganti e le periferie misere di Parigi.”

La stampa francese ha scritto “fa ridere fino alle lacrime e piangere di gioia”.
Ma non stiamo parlando di una bella favola.
Servendosi di un’eleganza irriverente e di una dignità anticonvenzionale, Quasi amici è un’emozionante, morbida, e vera, storia di coraggio, inevitabilmente intima, generosa nel suo pudore, che tocca l’anima, resa ancora più suggestiva e commovente dalla bravura e dall’empatia dei due attori protagonisti.

Titolo originale: Intouchables
Nazione: Francia
Anno: 2011
Genere: Commedia
Durata: 112′
Regia: Olivier Nakache, Éric Toledano

Sito italiano: http://it.cinema.yahoo.com/…
Cast: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, Alba Gaïa Kraghede Bellugi, Cyril Mendy, Christian Ameri, Grégoire Oestermann
Produzione: Quad Productions
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 13 Gennaio 2012 (anteprima)
24 Febbraio 2012 (cinema)