“Shlomo. La terra perduta” di Stefano Rogliatti e Matteo Spicuglia

Il dolore di un popolo

All’inizio del Novecento erano 500 mila, oggi sono 2.500 gli Aramei che vivono nella regione di Tur Abdin, un nome che non si trova sulle carte geografiche. Gli Aramei sono un antico popolo cristiano che parla ancora l’aramaico, la lingua parlata in Terrasanta ai tempi di Gesù. La loro formula di saluto è “Shlomo”, che significa “pace”. Ma non c’è pace per questo popolo. Lo raccontano i volti di uomini e donne, anziani e giovani, protagonisti di un film-inchiesta che testimonia il dolore di un popolo. Ma anche la voglia di lottare contro la discriminazione e resistere al desiderio di fuggire.

Mor Gabriel è uno dei circa ottanta monasteri che punteggiano la regione di Tur Abdin. Inutile cercarla su Google Maps o su vecchi atlanti geografici. Tur Abdin, semplicemente, non esiste per la geografia, anche se si trova nella zona Sudorientale della Turchia a maggioranza curda.

Fondato nel 397 d.C., Mor Gabriel è il più antico monastero della cristianità ancora esistente, ed è oggi al centro di una disputa legale: i pochi monaci che ci vivono sono accusati di essersi appropriati della terra su cui sorge il monastero e di aver costruito sul sito di una moschea.

Il metropolita di Tur Abdin, mor Samuel Aktas, per la prima volta ha risposto punto per punto alle accuse. Lo ha fatto davanti alle telecamere di due giornalisti italiani, Stefano Rogliatti e Matteo Spicuglia che, incuriositi da questa incredibile vicenda – approdata anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – hanno iniziato un viaggio di ricerca sulla storia degli Aramei, antichissimo popolo cristiano, che fin dai pirmi anni del Novecento è stato costretto ad abbandonare la propria terra a causa della discriminazione da parte di turchi e curdi.

Ospitati da famiglie di Aramei in Europa – soprattutto Svizzera e Germania – e in Turchia, nei 50 minuti del loro film-inchiesta Shlomo. La terra perduta, gli autori fanno arrivare agli spettatori storie di dolore e di fuga, ma anche di tenacia e di amore per la propria terra.

Racconti e spaccati di vita presentati volutamente senza filtri e con uno stile rigoroso, così come loro li hanno ascoltati dalla viva voce dei protagonisti di una diaspora che ha ridotto da 500 mila a 2.500 gli abitanti di una terra in cui paesaggi di affascinante e solitaria bellezza contrastano con le parole di discriminazione, ostilità e violenza subite agli Aramei.

C’è il dolore di Nura Ardin, a cui nel 1986 estremisti hanno ucciso il figlio primogenito per punire l’intera famiglia che non voleva andarsene, come altri, in Europa, Australia o Stati Uniti. Da allora, la famiglia di Nura vive all’estero.

Ma c’è anche la speranza di Febronia, 22 anni, figlia dell’ultimo orafo e prima ragazza aramea del villaggio di Midyat ad essersi laureata a Istanbul, che crede in un futuro in cui pace e tolleranza si possano ancora costruire.

Per chi voglia organizzare proiezioni del documentario o saperne di più c’è il sito internet ufficiale: [www.shlomolaterraperduta.com->www.shlomolaterraperduta.com].

SHLOMO. LA TERRA PERDUTA
Regia: Stefano Rogliatti e Matteo Spicuglia
Nazione: Italia
Anno: 2012
Sito ufficiale: www.shlomolaterraperduta.com