“TERKEL” di S. Fjeldmark, K. V. Andersen e T. Christoffersen

Irriverenza nordica + demenzialità by Elio e le Storie Tese = Terkel

E’ un incontro di esplosiva efficacia quello tra il film svedese, schiettamente non politically correct, e i doppiatori d’eccezione Elio e le Storie Tese, che hanno presenziato all’anteprima nazionale di Terkel qui al Future Film Festival di Bologna.

Terkel è un ragazzino di prima media un po’ imbranato, nonché pavido, che subisce i soprusi dei compagni Sten (Rocco Tanica) e Saki (Cesareo). E’ così insicuro da subire ogni decisione dell’amico Jason, che parla in tipico slang da rapper e che se ne va sempre in giro con una spranga, di cui dice: “porta sempre con te una spranga, tu non sai perché, ma lei lo sa”. Anche la famiglia non è che sia un’isola felice per Terkel, tra la mamma Beatrix (Lella Costa) tabagista che noncurante gli butta la cenere nella minestra e il papà Leon (Claudio Bisio) dal lessico meno forbito di “Mister No”. Da quando poi lo zio alcolizzato Stewart (Antonello Governale) malmena Sten e Saki senza ragione Terkel inizia a vivere nel terrore. Neanche Gunnar, il nuovo insegnante fricchettone della scuola riesce a risollevare Terkel dalle continue minacce di morte che lo rendono sempre più insonne e paranoico. Arne (Elio) onnisciente personaggio non classificato dialoga con lo spettatore e segue Terkel ovunque, anche nei suoi incubi.

Proprio nella agghiacciante sequenza onirica del film i registi danno spazio a citazioni di ogni tipo: dalle gemelline di Shining a La notte dei morti viventi, da Non aprite quella porta a Zombie. Ma vi sono anche rimandi “latenti” a South Park, ai Simpson e al Muppet Show, cui gli autori dicono di essersi molto ispirati per la visualizzazione dei personaggi. La decisione dicono, è stata presa di comune accordo con Anders Matthesen, un famoso commediografo danese con cui i registi ambivano lavorare da tempo e che da solo ha doppiato tutti i personaggi. Ma di sicuro la versione italiana di Terkel non ha nulla da invidiare all’originale, vista anche la nutrita presenza di intermezzi da musical in cui la demenzialità di Elio e le Storie Tese fa ampio e meritato sfoggio di sé.

Per essere un film d’animazione in 3D Terkel non è graficamente impeccabile, ma va aggiunto che è costato decisamente poco ed è stato girato in appena un anno. Proprio per motivi di budget gli autori hanno deciso di non puntare tanto sulla resa grafica, infatti hanno utilizzato solo le tecniche del motion capture (e gestures, in cui i movimenti dei personaggi sono gestiti col mouse) con in più qualche rifinitura in compositing. Il risultato non è niente male, e conferma la teoria che le belle storie e le idee portate avanti con coerenza ripagano sempre.

Terkel vive in un mondo cinico, impietoso, egoista. Ma anche lui a sua volta è solo un egoista e un pusillanime, e la famiglia è rappresentata come un luogo dove i conflitti non possono che esacerbarsi. Persino chi sembra buono e altruista diventa brutale e folle per inseguire il proprio fanatismo. Ma a pensarci bene, non sono questi i sentimenti che dominano maggiormente gli individui? E che dire del bullismo raccontato in Terkel, se non che è un fenomeno attuale e preoccupante?
Speriamo che non si parlerà di Terkel come ennesimo cartone diseducativo. Perché Terkel non è affatto un film d’animazione per bambini, ma per adulti disincantati e curiosi di decifrare smanie e atteggiamenti delle nuove generazioni.

Danimarca, 2004, 35mm, col., dur. 77’
Da una storia di Anders Matthesen
Regia e animazione: K.V Andersen, T. Christoffersen
Scenografia: T. Christoffersen
Musiche: Bossy Bo
Montaggio: M. W. Andersen, P. Risager, M. R. Ryelund
Produzione: Nordisk Film Production, A. film Production, TV2/Denmark con il supporto del Danish Film Institute
Adattamento italiano dei dialoghi e delle canzoni a cura di Elio e le Storie Tese e di Antonello Governale
Voci di: Elio e le Storie Tese, Lella Costa, Claudio Bisio, Simone D’Andrea, Lorenzo Scattorin, Antonello Governale
Distribuzione: Moviemax Italia, Officine UBU, Bo Casper Entertainment