La Gran Bretagna vince con merito il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Una vittoria femminile, dato che per la prima volta nella storia di Biennale è un’artista nera a rappresentare il padiglione inglese.
La motivazione dell’assegnazione del Leone d’Oro alla Gran Bretagna è la seguente: “Sonia Boyce propone un’altra lettura delle storie attraverso il suono. Lavorando in collaborazione con altre donne nere, svela una moltitudine di storie rimaste inascoltate. Boyce propone un linguaggio molto contemporaneo nelle forme frammentate che lo spettatore ricostruisce attraverso la sua esperienza nel padiglione”.
E’ una vera e propria cornice teatrale quella realizzata da Sonia Boyce (1962, Londra, UK) artista afro-caraibica proposta dalla British Council Commission 2022 per il Padiglione della Gran Bretagna in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia “Il Latte dei Sogni”. Emma Ridgway, capo curatrice di Modern Art Oxford e prima Shane Akeroyd Associate Curator, cura la realizzazione del progetto.

L’installazione dal titolo Feeling Her Way conduce il visitatore all’interno di una dimensione composita dove il suono rappresenta il fil rouge di un lavoro fatto di un insieme simbiotico di suoni. All’interno di sale ricoperte di carta da parati dai colori eccentrici e con sedute dorate, dove compare l’elemento minerale della pirite – l’oro degli stolti secondo una concezione colonialistica – l’artista Sonia Boyce ha sviluppato un paesaggio onirico costituito di opere storiche e contemporanee che raggruppa il lavoro di cinque musiciste nere. Attraverso una serie di video con filtro colore ha esposto i lavori e le voci di Errollyn Wallen, Jacqui Dankworth, Poppy Ajudha, Sofia Jernberg e Tanita Tikaram. La creatività e la vita reale vengono trasposte in musica con tutte le possibili imperfezioni, contrapposizioni stilistiche e diversità che la vita reale contiene. Tutte si muovono in un respiro comune.

Sonia Boyce ha svolto un ruolo centrale nel Black Arts Movement in Gran Bretagna negli anni Ottanta. La sua ricerca si interessa a nuove forme di espressione e, in questo progetto presentato alla Biennale, propone l’improvvisazione nel canto come opportunità per una libera espressione tra le musiciste donne, che vengono riunite in un’unica installazione.
Il Padiglione si apre nella sala 1 con quattro video che mostrano Jacqui Dankworth, Poppy Ajudha, Sofia Jernberg e Tanita Tikaram negli Abbey Road Studios di Londra, guidate spontaneamente in vocalizzi da Errollyn Wallen, per poi svilupparsi attraverso sale che vedono interventi singoli o in coppia delle cinque artiste: nella sala 2 Jacqui, nella sala 3 Sofia e Jacqui, nella sala 4 una Devotional Collection, nella sala 5 Poppy e nella sala 6 Tanita.

Le cantanti danzano con le loro voci in una amicizia femminile intrisa di creazione, con gioia e giocosità, sperimentando e immaginando suoni in libertà e senza inibizioni o vincoli, in uno spazio unico, col piacere dell’invenzione. Le voci si inseguono e diventano strumenti musicali (come quando la Dankworth imita il rintocco di una campana) o imitano il verso di animali. Dall’archivio in continua crescita di Sonia Boyce, iniziato nel 1999 vengono prelevati oggetti esposti nella sala 4, la Devotional Collection, con copertine di album da 12”, singoli da 7”, cassette e CD, in confezioni originali.

Al termine della Biennale, Feeling Her Way sarà allestita nel 2023 alla Turner Contemporary di Margate, per poi spostarsi nel 2024 allo Yale Center for British Art, Connecticut, USA. Sarà la prima mostra del Padiglione Britannico a essere presentata fuori da Venezia e dal Regno Unito. Un Regno Unito che mostra con forza il suo volto multietnico.