Il tradizionale Premio Anno Uno è quest’anno assegnato a Yervant Gianikian e alla scomparsa Angela Ricci Lucchi: due cineasti fuori dall’ordinario, celebrati in tutto il mondo, artisti che partendo da percorsi legati all’avanguardia si sono inventati un modo unico, la camera analitica, per reinquadrare in senso critico e umanista la storia del Novecento e gli archivi delle sue immagini.

«I mille occhi di quest’anno celebra in maniera esplicita la necessità del prendersi cura del cinema: lo facciamo con un Concorso di film che si dedicano a preservare e indagare la memoria di registi, attori, movimenti della storia del cinema. Lo facciamo con percorsi dove la curatela, i lacci tra i film tesi dai programmatori, è protagonista (Anni di Kafka, Il pianeta della stanchezza), e lo facciamo soprattutto con il premio Anno Uno a Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi, perché insieme si sono presi cura di immagini archiviate, riscoperte, ricostruite, rianalizzate, e delle voci, delle storie del Novecento che potevano ancora raccontare. E anche perché Yervant, con I diari di Angela e con la volontà di firmare sempre a due il lavoro, nonostante Angela sia scomparsa, continua a prendersi cura della memoria presente della sua collaboratrice e compagna».

Il premio verrà consegnato a Yervant Gianikian il 22 settembre, in chiusura di festival, con la proiezione di FRENTE A GUERNICA.

I due cineasti verranno omaggiati anche da una notte di Fuori Orario, su Rai 3, sabato 21 settembre, dalle 0:55 alle 7:00 – PREMIO ANNO UNO. YERVANT GIANIKIAN E ANGELA RICCI LUCCHI a cura di Roberto Turigliatto Fulvio Baglivi – con la trasmissione dei due capitoli di I DIARI DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI e della serie FRAMMENTI ELETTRICI.
Questo il programma:
I DIARI DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO I
(Italia, 2018 col., e b/n, dur., 126′)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

«È il mio ricordo di Angela, della nostra vita. Rileggo questi quaderni e ne scopro altri a me sconosciuti. Nuovi elementi nei suoi ultimi scritti e nei disegni: sulla Linea Gotica da bambina, in “prima linea “, nella Seconda guerra mondiale. La scuola d’arte con Oskar Kokoschka in Austria. Le pagine intorno a lui. Dresda. Sud Tirolo, la casa dove Mahler compone il Canto della Terra, il suo amore per Alma Mahler, la costruzione della bambola con le sue sembianze, l’ossessione dell’artista. I “bambini folli” di Angela nella scuola speciale che le fanno abbandonare l’arte per un impegno civile durato anni, al fine di aiutarli. Per poi tornare con forza al lavoro d’arte compiuto insieme. Un ultimo rotolo privato contiene tutto il suo vissuto infantile, famigliare, pubblico. Il mio sforzo. Rivedere l’insieme dei quaderni del Diario infinito di Angela e lo sguardo all’indietro dei nostri film privati, che accompagnano la nostra ricerca. Il mio disperato tentativo di riportarla al mio fianco, di farla rivivere, la continuazione del nostro lavoro come scopo, missione attraverso i suoi quaderni e disegni, una sorta di mappa per l’agire ora, che ne contiene le linee direttrici e ne prevede la continuazione. Angela ed io abbiamo predisposto nuovi importanti progetti da compiere. La promessa, il giuramento, di continuare l’opera.».  (Yervant Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2018)

I DIARI DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO II   
(Italia, 2019, col., e b/n, dur., 103’)
Regia: Yervant Gianikian

«Ho sentito l’urgenza di continuare con I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo secondo, per me un mondo di simboli e colori. Il nostro lungo viaggio insieme non può che essere di nuovo risignificato. Mi inoltro, con non poco pudore, nella seconda parte del film che nel 2018 ha trovato accoglienza in tutto il mondo. Ho riflettuto a lungo su come utilizzare ancora le sue parole, i disegni e i suoi silenzi. Io e Angela abbiamo filmato e scritto due diari paralleli. Le immagini da me riprese in giro per l’Europa, per l’America e altrove, incontrano perfettamente i suoi testi» (Yervant Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2019)

FRAMMENTI ELETTRICI  N. 1 – ROM
(Italia, 2001, col., dur., 13’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

FRAMMENTI ELETTRICI N. 2 – VIETNAM
(Italia, 2002, col., dur., 9’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

FRAMMENTI ELETTRICI  N. 3 – CORPI
(Italia, 2002 col., dur., 10’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

I primi tre titoli della serie “Frammenti elettrici” – nella quale Gianikian e Ricci Lucchi lavorano su materiali amatoriali in formato ridotto ritrovati. 
ROM: Zingari in Italia. Anni ’40. Emigrazione di una famiglia su un carro tirato da un cavallo. La camera 8 mm crea un ritratto delicato, “Ospitale”. Attitudini “modello” del gruppo familiare che ospita gli zingari. VIETNAM. Vietnam francese. Primi anni Cinquanta. Film di caserma coloniale. Aspetti della città sotto occupazione, percorsi a piedi, in bicicletta. Erotismi…su formato ridotto. CORPI. Voyeurismo amatoriale in epoca pre-televisiva, in casa. Il vedere e girare film privati.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 4 – ASIA
(Italia, 2005, col., dur., 32’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

Con la serie “Frammenti elettrici”, co-prodotta da Fuori Orario, Gianikian e Ricci Lucchi esaminano “l’incontro con l’altro”. Nel numero 4 ripercorrono continenti e popolazioni attraverso film  di privati che viaggiano in Asia nei primi anni ‘70. Un lavoro per smontare le propagande folcloristiche dello “sviluppo” del turismo in paesi che subiscono devastazioni, guerre, massacri.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 5 – AFRICA
(Italia, 2005, col., dur., 30′)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

Nei numeri 4 e 5 della serie “Frammenti elettrici” gli autori esaminano incontro con l’Altro. Gianikian e Ricci Lucchi ripercorrono continenti e popolazioni attraverso film di privati che viaggiano in Asia e Africa nei primi anni ‘70. Un lavoro per smontare le propagande folcloristiche dello “sviluppo” del turismo in paesi che subiscono devastazioni, guerre, massacri.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 6 – DIARIO 1989. DANCING IN THE DARK 
(Italia 2009, col., dur., 60’)
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

Ultimo film della serie “Frammenti elettrici”. Gianikian e Ricci Lucchi  recuperano e lavorano le immagini che avevano girato nel 1989, rubate nelle varie feste dell’Unità, tra l’Emilia e la Romagna, alla vigilia della caduta del muro di Berlino.