“Il Campione” di Leonardo D’Agostini

Opera prima dello sceneggiatore Leonardo D’Agostini, che firma il soggetto con Antonella Lattanzi per una sceneggiatura di Giulia Steigerwalt, Il Campione vede scendere in campo una coppia di attori, Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano, che senza prendere fiato regge il film per tutta la sua durata.

Christian Ferro (Carpenzano) è un giovane attaccante della Roma, promessa innata del calcio, superpagato, viziato, infantile, circondato da amici che si approfittano di lui. Cresciuto in periferia, orfano di madre, vive con il padre che si è ricordato di avere un figlio solo quando ha iniziato la sua carriera calcistica. Troppi bagordi del giovane, inducono il presidente della squadra a rivestirlo di maturità per i media. E così gli viene procurato un insegnante privato (Stefano Accorsi) perché lo traduca, appunto, alla maturità.
Il professor Valerio Fioretti, che di calcio sa più nulla che poco, accetta perché lo stipendio è altissimo e ha bisogno di soldi. Valerio, insegnante vecchio stile, un passato di cui non vuole parlare, si dedica con pazienza a questo calciatore che di studiare non ha la minima intenzione.
Una situazione di costrizione per entrambi, di scontri, un testa a testa che li porterà a conoscersi a vicenda, a fidarsi l’uno dell’altro soprattutto.
Lieto fine assicurato.
Il Campione è un film molto spiritoso con qualche contrappunto serio; si affaccia in punta di piedi sull’emotività, tocca vari temi (la famiglia, la perdita, il lutto, il bisogno di essere ascoltati) senza dimenticare di essere una commedia per tutti, destinata a far sorridere i cuori di tutti.
In questa cornice scolastica, a farla da padrone sono i due attori principali, come si diceva, che mantengono costanti i toni della leggerezza giocando con finezza di sguardi.