“Il giovane favoloso” di Mario Martone

Antibiografia non visionaria

Coloro che avessero poca considerazione del genere biografico, constaterebbero ben prima della fine della proiezione de Il giovane favoloso di Mario Martone che le loro aspettative non sono state affatto tradite. Gli autori di questo genere possono risultare ostici non tanto perché forniscono una versione romanzata della vita di un grande uomo, quanto per il fatto che essi spesso danno la precedenza alla componente d’intrattenimento, creando un personaggio estraneo al suo tempo: ciò non significa che non esista alcun biopic che valga la pena di essere visto, ma che più lontana è l’epoca del soggetto descritto, maggiore è il rischio di ritrovarsi a guardare qualcosa che biografico non è.

Non si può pertanto fare a meno di porre l’accento sulla questione della dignità storica negata alla figura di Leopardi, dipinto come un ritardato mentale, e sui dialoghi poco convincenti, come se ricoprirli di una “patina d’antico” fosse sufficiente a rendere la profondità storica: d’altro canto, sebbene la scelta di Martone di basare la sceneggiatura sulla produzione di Leopardi non sia del tutto condivisibile, gli va riconosciuta una grande originalità, dato che gran parte delle scene sono tratte da quelli che erano solo accenni di vita privata. Nota dolente è la regia, eccessivamente semplicistica, nel senso che raramente l’inquadratura possiede un suo valore simbolico: sarebbe lecito aspettarsi, dal momento che questo è un film che pretende di sperimentare, della sperimentazione anche dal punto di vista tecnico. Al contrario, i momenti onirici del film svolgono la mansione simbolica che avrebbe dovuto essere propria della regia: tuttavia tali fasi appesantiscono eccessivamente la narrazione, conferendo quel tono di intellettuale austerità che tanto si cerca di evitare durante il resto del film.

Punto di forza del film sono invece gli attori: Elio Germano, con la sua eccezionale espressività, dimostra la sua formazione teatrale, rendendo a dovere l’umanità di questo personaggio, e il resto del cast, che vanta grandi nomi tra cui Massimo Popolizio – Monaldo Leopardi – e Isabella Ragonese – la sorella Paolina-, non sfigura: una nota di demerito va a Michele Riondino – Ranieri-, il quale fornisce un’interpretazione piatta degna di uno stereotipato rubacuori partenopeo.

La durata non va ritenuta eccessiva, poiché il film possiede un impianto teatrale, cioè è diviso, per così dire, in atti, e ognuno di questi presuppone uno spazio tale da renderlo incisivo sulla narrazione, con salti temporali ben ponderati. Il direttore della fotografia Renato Berta dimostra grande perizia, vista l’abbondanza delle scene in esterni, e un non comune gusto estetico, che si evince dal risalto dato alle decorazioni delle location: queste ultime sono adornate dal regista con interessanti ricostruzioni folcloriche, e, assieme alle scenografie e ai costumi, costituiscono un ulteriore pregio de Il giovane favoloso, dato che durante la visione non si ha mai qualche sentore di finzione. Coraggiosa la scelta di affidare la colonna sonora al tedesco Sascha Ring, i cui brani di musica elettronica, anche se non coerenti con il contesto storico, non stonano con le arie di Rossini.

Per concludere, bisogna dire che Il giovane favoloso, nonostante i pregi poc’anzi elencati, resta un film per nulla sopra la media, che cerca paradossalmente di allontanare l’intellettualismo cinematografico con altro intellettualismo, mosso da una volontà di attualizzazione che, facendo troppo affidamento sulla anticonvenzionale rappresentazione di Giacomo Leopardi, non riesce tuttavia a portare un effettivo rinnovamento in quel dogmatico linguaggio artistico ormai esplorato in tutte le sue varianti dai precedenti cineasti Italiani, al quale gli autori odierni inconsapevolmente obbediscono credendo di meritare l’appellativo di “visionari”.

Titolo originale: Il giovane favoloso
Nazione: Italia
Anno: 2014
Genere: Biografico, Storico
Durata: 135′
Regia: Mario Martone

Cast: Anna Mouglalis, Isabella Ragonese, Elio Germano, Michele Riondino, Iaia Forte, Massimo Popolizio, Federica De Cola, Edoardo Natoli, Paolo Graziosi, Valerio Binasco, Sandro Lombardi, Raffaella Giordano
Produzione: Palomar, Rai Cinema, Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Venezia 2014 – In Concorso
16 Ottobre 2014 (cinema)