Era stato profettizzato dopo il trionfo e l’abuso dell’astrattismo che non restava altro che ricominciare da capo valorizando disegno e linea sia pure al di fuori di ogni figurativismo. Ed ecco che la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone compie i primi passi verso questa direzione con la mostra Luigi Boille – Il segno infinito in cartellone fino al 2 ottobre 2016.
Vengono presentate 140 opere (olii e tecniche miste su tela, tempere e grafiche) quasi tutte date in prestito dall’archivio Luigi Boille di Roma a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone che vuole onorare con orgoglio la figura del suo figlio come uno dei pilastri della pittura contemporanea.
Si parlò a suo tempo di una sua pittura calligrafica la più vicina all’all’astrazione pura, alla fluttuazione coloristica nello spazio. Bisogna osservarla a lungo perché a un primo impatto non risulta facile districarsi fra quelle linee aggrovigliate ed ecco che allora comincia a delinearsi una trama che non è puro segno ma racconto, figlio di un classicismo che lo influenza inavvertitamente. E’ una pittura audace, sicura di sé e del suo messaggio, non troppo preoccupata di farsi capire, spiegare.
Il suo rigiovagare giovanile con approdo a Parigi gli ha fatto sperimentare in fieri questo evolversi ed allora prende grandi tele bianche e le imbratta come farebbe un imbianchino su una parete da rivitalizzare. I campi di fine aprile sembrano la sua tavolozza ideale con le terre arate e spoglie che apoco a poco si ricoprono di verde e dei sogni dei profeti dell’estremo oriente. Non ha preferenze per un dato colore anche se il giallo Van Gogh gli è particolarmente caro. Un astrattismo decorativo dalla narrazione intellettualistica e popolare insieme con la nostalgia per la forma e la figura. Le tele di sacco un tempo squarciate da Burri ridiventano tevolozze multicolori, allegre e piene di vita. Un invito all’ottimismo e alla speranza in questo tempo minacciato da oscurantismi e Fatwa.
Ha curato la Mostra e il catalogo con somma perizia e amore Silvia Pegoraro che ci tiene a sottolineare il recupero di opere abbandonate in angoli nascosti dello studio romano del pittore e soprattutto a considerare il catalogo una completa monografia dell’arte boilleniana.
Articolo in collaborazione con Farida Monduzzi.
Inaugurazione: sabato 16 aprile 2016 alle ore 18.00
Vernice per la stampa: venerdì 15 aprile alle ore 11.30
Orari: Da mercoledì a domenica: 15.00 – 19.00
Ingresso: Intero € 3,00, ridotto € 1,00
Percorsi assistiti alla mostra: Società Coop Guarnerio Telefono +39 342 5046426
Attività didattiche: Società Coop Arteventi Telefono +39 345 6454855