Esilarante, ironico, sentimentale al punto giusto, retorica incalzante: la vita del cantante Graham «Suggs» McPherson, raccontata da lui stesso.
Il regista Julien Temple ha sapientemente plasmato il materiale offerto da un musical condotto dallo stesso McPherson e diretto da Owen Lewis, e lo ha integrato con musica e immagini d’archivio, forgiando un pezzo di bravura, evocando atmosfere e ricordando fatti di quegli anni Sessanta e Settanta nei quali chi è vissuto si ritrova, ride e si commuove.
Il racconto Graham «Suggs» McPherson, cantante della famosa band Madness attiva dal 1977, prende spunto dal suo cinquantesimo compleanno e dalla morte del suo gatto per percorrere a ritroso la sua vita: l’infanzia monella nella difficile periferia londinese, una visita all’anziana madre, il ricordo e la ricerca delle tracce del padre mai conosciuto; e poi le tappe di una carriera esaltante, giunta spesso all’apice delle classifiche; la vita privata con un matrimonio che resiste e i figli…
Un bilancio sincero che coinvolge e appassiona il pubblico, certamente molti cinquantenni, che condividono un analogo bilancio della loro vita.