Sem Coração (Heartless), di Nara Normande e Tião, presentato nella categoria Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, basato sull’omonimo cortometraggio del 2014, è uno spaccato di vita nel Brasile delle periferie a metà anni ‘90.
È il contrasto forte tra la bellezza della natura e il degrado della società a fare da sfondo alla vicenda di Tamara e dei suoi amici. La trama si concentra sull’ultimo periodo dell’estate, prima che la ragazza si trasferisca a Brasilia per gli studi.
Viene analizzato dunque il suo rapporto con la famiglia, col luogo in cui ha sempre vissuto e da cui sta per separarsi, le sue paure per il futuro, che in fondo la accomunano a tutto il gruppo di amici, eterogeneo per provenienza sociale e carattere.
Alcuni amici di Tamara infatti, tra cui un ragazzino precedentemente detenuto nel carcere minorile soprannominato “Biondo”, sono apparentemente sicuri di sé, sfidano le generazioni passate e deridono “Senza Cuore”, una ragazza con una cicatrice sul petto.
I giovani sostengono infatti che l’organo vitale le sia stato asportato da bambina: nonostante il gruppo la escluda, Tamara nutre nei confronti di “Senza Cuore” una certa curiosità. Le due diventano amiche, e tra inizia inoltre una strana connessione, che le porta a condividere persino i sogni.
Nonostante le differenze – “Senza Cuore” vuole diventare pescatore come il padre – alla fine dell’estate il sentimento tra le due ragazze, ancora incerto, continua a mutare, amplificandosi.
Sebbene sia un’ottima rappresentazione della vita dei giovani lontano delle grandi città, Sem Coração non ha una vera e propria linea narrativa, e la trama non ha purtroppo un vero punto di arrivo. Le interpretazioni dei giovani attori sono però autentiche e mature, e il surrealismo che caratterizza alcune scene è una caratteristica di pregio.
Nella totalità il film appare confuso negli intenti ma ci sono comunque aspetti positivi, seppur ulteriormente migliorabili: un maggiore focus su meno temi avrebbe certamente donato una marcia in più alla pellicola.