TAORMINA – Incarna il perfetto repubblicano Ospite d’onore al Taormina FilmFest per la Master Class di domenica 12 giugno, Susan Sarandon ha presentato il suo ultimo film da protagonista, la commedia drammatica The Meddler, film poi proiettato la sera stessa al Teatro Antico subito dopo le consuete quotidiane cerimonie di premiazione. La storia è quella di una donna che ha perso il marito e che dopo i primi momenti di smarrimento decide di impiegare al meglio il proprio tempo dandosi al volontariato, mettendo i suoi risparmi a disposizione di chi vorrebbe realizzare il sogno di una vita ma non può e soprattutto decidendo di seguire la figlia dall’altra parte dell’America ove si è trasferita per motivi di lavoro circostanza che ancor di più darà una svolta alla sua esistenza stavolta anche da un punto di vista affettivo.
L’incontro con gli studenti del Campus e con i giornalisti è stato molto applaudito (fra i presenti in sala anche l’attrice Monica Guerritore rapita dallo charme e dall’intelligenza della siculo-americana tanto da sentire il bisogno di prendere il microfono per rivolgerle oltre che sinceri complimenti anche interessanti domande su cinema-donne-attualità) durante il quale, ben presto, la discussione è virata su argomenti non propriamente cinematografici: la politica e, allacciandosi a un recente fatto di cronaca, anche su quello della facilità con cui negli States si può entrare in possesso di un’arma. Argomenti, per certi versi, legati tra loro e che trovano talvolta nel cinema esempi interessanti di trasposizione.
Accesa sostenitrice di Sanders, che incarna a suo dire i reali principi dell’essere democratici, sfumata la possibilità per lo stesso di concorrere per la Presidenza della Casa Bianca, le è stato chiesto se pertanto a questo punto la sua naturale scelta cadrebbe su “Hillary”. “Assolutamente no – la secca replica della Sarandon – la Clinton è il miglior repubblicano possibile, tanti democratici non la voteranno ed in compenso sarà votata da molti repubblicani; lei non rappresenta le cose in cui credo, non solo, ma dietro di lei c’è una macchina elettorale impressionante soprattutto guidata dalla lobby della guerra, una macchina elettorale capace di rallentare al massimo le magagne che si nascondono sul suo conto circa brogli elettorali e cause legali assommatesi durante queste primarie”.
Sono democratica ma Hillary Clinton non la voterei mai
Altro tema molto caro alla Sarandon, ricollegandosi a un fatto di cronaca recentemente successo, quello di una cantante freddata da un folle mentre firmava autografi, è quello della troppa libertà di circolazione delle armi negli Usa. “Se ci fossero meno armi in circolazione probabilmente anche gli omicidi diminuirebbero. Ma in questo ambito perfino il cinema, che potrebbe fare molto a livello di segnali importanti da veicolare, cede al volere di tanti produttori più propensi a finanziare film d’azione intrisi di sparatorie e omicidi, forse credendo che il pubblico che fruisce degli spettacoli cinematografici in realtà sia un pubblico stupido”.