Non è il Timothée Chalamet insicuro e travolto degli eventi di Call me by your name quello che indossa l’armatura di re Enrico V d’Inghilterra nel nuovo dramma storico di David Michôd The King, biopic sul sovrano di shakespereana memoria e sulla sua singolare ascesa al potere presentato fuori concorso alla  76ma Mostra del Cinema di Venezia. E nemmeno l’Enrico V di Michôd è lo stesso del dramma di Shakespeare, dove il sovrano emerge come uno dei personaggi più buoni d’animo e più puro tra i protagonisti delle opere del drammaturgo.

Il king di Michôd resta sempre un personaggio catapultato sul trono all’improvviso dopo una giovinezza dissoluta passata lontano dalla corte, e resta sempre l’abile stratega che travolse l’esercito francese ad Azincourt, ma il regista australiano (aiutato in sceneggiatura dall’attore feticcio Joel Edgerton, qui anche nei panni del mitologico Falstaff) decide di concentrarsi meno su una eventuale redenzione del re inglese per indagarne invece la testardaggine, la brutalità, l’impulsività, senza però rischiare mai di far risultare il personaggio isterico, anche grazie al confronto con un altro personaggio al limite del grottesco come quello del principe delfino di Francia (un biondissimo Robert Pattinson) che in certi momenti sfiora la macchietta, come a sottolineare la profonda differenza con Enrico V. Questo lavoro sul personaggio è ben visibile ed emerge, ma potrebbe non essere abbastanza per dare originalità e spessore al film, dato che a scarseggiare in quanto a profondità è (quasi) tutto il resto: The King manca di ritmo e scorrevolezza, con una gestione non ottimale dei tempi di una narrazione spalmata in più di un paio d’anni. Buoni invece i dialoghi, dove un pizzico di ironia (soprattutto nelle scene di Falstaff) contribuisce a rendere memorabili certi scambi di battute su cui si regge gran parte del film. Questa amara ironia caratterizza una manciata di scene che sono manna per un film che pecca a tratti di pesantezza, una su tutte la scena (spoiler) della grottesca morte del principe delfino.

 

Il film comincia a riprendersi dopo il momento della battaglia, ovvero quando vari personaggi, dal consigliere William alla promessa sposa, la principessa Caterina di Francia (interpretata da una Lily-Rose Depp sempre più simile alla mamma Vanessa Paradis) Enrico V viene messo difronte alla sua irrazionalità e al suo malsano rapporto col potere, particolare che emerge nonostante la conquista della Francia che sembra però non basta al protagonista. Uno dei momenti più alti del film resta di sicuro la scena della stessa battaglia, con una brutalità inaspettata nella resa delle scene di combattimento e una regia pulita e chiara nel riprendere uno scontro tutt’altro che regale, tra soldati affogati nel fango e continui colpi alle spalle.

The King sarà disponibile su Netflix dal 1 Novembre prossimo.