“Cars – Motori ruggenti” di John Lasseter

Elogio della lentezza

In un mondo a misura d’auto, gli idoli delle folle non possono che essere i bolidi da corsa. Saetta McQueen è un’esordiente nel massimo circuto automobilistico statunitense. La sua potrebbe essere una stagione da record se vincesse il campionato: in palio l’ambitissima Piston Cup. Ma durante il viaggio per raggiungere Los Angeles, dove si terrà la gara decisiva, Saetta si perde e si imbatte in uno sperduto paesino, Radiator Springs, sulla vecchia e mitica Route 66, ormai tagliato fuori dagli itinerari turistici. Tra nuovi, rustici amici e una bella Porsche 911, il velocissimo McQueen scoprirà che vincere non è tutto…

Dopo lo splendido – e umanoide – Gli Incredibili , la Pixar (nell’ultima pellicola prodotta prima dell’acquisizione da parte della Disney) torna all’attacco con un altro film d’animazione per grandi e piccini che, come da tradizione, si presta a letture stratificate e allo stesso tempo non manca di divertire. Questa volta ad essere “antropomorfizzate” sono auto di ogni genere che rispecchiano la varietà della popolazione umana: dalle ricche e vanitose fuoriserie ai poveri macinini arrugginiti, dalle monovolumi famigliari alle spregiudicate e modificate cabriolet, dagli orgogliosi ed inossidabili modelli d’epoca alle utilitarie sempreverdi.

Se la qualità dell’animazione digitale resta di riferimento (la Pixar si pone ancora al top in questo campo) – incredibile il perfezionismo con cui vengono riprodotti sia i particolari, come i riflessi delle carrozzerie sfavillanti e le ombre, sia l’attenzione per le scenografie e le luci – a determinare il successo di Cars – Motori ruggenti è come sempre la solidità della sceneggiatura e l’interpretazione registica che non soffre di semplificazioni o “complessi d’inferiorità” rispetto a quella di un film live action. John Lasseter, dopo aver diretto Toy Story 1 e 2 (e prossimamente il terzo film della serie) e A bug’s life – Megaminimondo, costruisce con estrema efficacia un mondo dominato dalle auto ma estremamente coerente con gli stili di vita degli umani, dove le strade sono i marciapiedi, la benzina il cibo e i garage le case, ma in cui le aspirazioni, i sentimenti, i pregi ed i difetti sono quelli degli uomini.

Ci si accorge così presto che per ogni personaggio simpatico e senza molte aspirazioni (come il divertentissimo Karl Attrezzi) ne esite un altro senza scrupoli e pronto a tutto pur di emergere e che, in fondo, dietro una semplice maschera di lamiere e bulloni ritroviamo i caratteri e le ambiguità di noi stessi e delle persone che ci vivono accanto ogni giorno.

Ma il tema centrale di questo atipico road movie non è rappresentato tanto dalla ricerca spasmodica del successo e dalle sue conseguenze, quanto dall’attenzione al percorso che si intraprende per raggiungere un obiettivo, più che l’obiettivo stesso. La metafora, per quanto semplice, del paesino sulla Route 66 (statale che, attraverso paesaggi mozzafiato, taglia latitudinalmente gli Stati Uniti) dimenticato da tutti, ma che conserva i suoi ritmi e la propria integrità e bellezza, contrapposto alla frenesia e all’aridità delle autostrade, riesce tuttavia a svelare con tenerezza e romanticismo l’importanza del viaggio piuttosto che della meta.

Titolo originale: Cars
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Animazione
Durata: 116′
Regia: John Lasseter
Sito ufficiale: www.disney.go.com/cars
Cast: Bob Costas, Katherine Helmond, Bonnie Hunt, Ray Magliozzi, Tom Magliozzi
Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: 23 Agosto 2006