“13 – Tzameti” di Géla Babluani

“La vita occorre prenderla con filosofia”

Giornate degli Autori
Un giorno il giovane Sebastian, trova una lettera nella casa in cui sta facendo delle riparazioni. Decide di seguire le istruzioni, che cambieranno la sua avventura in un “incubo” animato da uomini impazziti, che scommettono sulla vita di altri…

L’opera prima di Gela Babluani turba lo spettatore, con il suo bianco e nero dal forte contrasto visivo ed emozionale, così come è netta la distinzione tra il mondo del protagonista, ingenuo ed angelico, e quello dei suoi “carnefici”.

La cinepresa insegue Sebastian (George Babluani) dapprima con inquadrature larghe e affettuose, poi facendo il suo sguardo sempre più claustrofobico, quando è solo la possibilità a decidere chi può rimanere in vita. Nel suo viaggio fatto di misteriose telefonate, egli perde la propria individualità fino a divenire un numero: il 13. Sebastian, a sua insaputa, è pedinato da un ambiguo poliziotto Gérard Dorez, intento nello smascherare un’organizzazione criminale ben più seria di un semplice gioco; ma tanti sono i partecipanti all’assurda roulette russa nella quale solo un concorrente avrà salva la vita.

Il montaggio serrato e implacabile, fondato sulla ripetizione di gesti e parole, rende alla perfezione lo stato isterico degli scommettitori, eccitati dall’odore del sangue e del denaro. Babluani lo considera “l’ultimo gradino del processo creativo”, per ricreare formalmente la stessa forza delle immagini dei film sovietici muti, che aveva scoperto a Tblisi (Georgia) con suo padre.

13 è un film sulla possibilità, sulla malattia del gioco e sul denaro che asservisce l’uomo fino a considerarlo carne da macello per trarne profitto. Assente la colonna sonora, solo gli spari e le imprecazioni frantumano la densa adrenalina. Nelle pause che servono per togliere i corpi esanimi da terra, i giocatori si distraggono chi con della morfina, chi con l’alcol. Sebastian, tenuto in vita da un esile flatus vocis, cerca invano di fuggire, “solidarizzare” con gli altri, ascoltare una parola amica. Ma dalla casa è impossibile uscire e, la sola parola “amica” è un inutile citazione di
Schopenauer: “La vita occorre prenderla con filosofia”.

Titolo originale: Tzameti
Nazione: Francia, Georgia
Anno: 2005
Genere: Thriller
Durata: 86′
Regia: Gela Babluani

Cast: George Babluani, Philippe Passon, Pascal Bongard, Vania Villers, Fred Ulysse, Aurélien Recoing, Augustin Lengrand
Produzione: Les films de la Strada

Data di uscita: Venezia 2005