Il re dei kolossal, James Cameron, è tornato in grande stile: Avatar è il film più costoso della storia del cinema con i suoi oltre 400 milioni di dollari, promozione compresa. Solo per questo motivo il pubblico dovrebbe incuriosirsi e correre a vederlo per capire come diavolo si possono spendere tutti quei soldi in un film. Altri motivi? In pochi giorni ha incassato circa 1,14 miliardi di dollari nei box office di tutto il mondo, a cui si aggiungerà anche quello italiano (il film esce nelle sale il 15 gennaio). Altri motivi? Si potrà vedere il film in un suggestivo 3D rivisitato con tecnologie d’avanguardia mai adoperate nel cinema. Altri motivi? Si potrà conoscere la fervida immaginazione di Cameron e del suo team di creativi nell’aver elaborato un mondo davvero entusiasmante chiamato Pandora dove animali, paesaggi e una strana popolazione indigena chiamata Na’vi vi farà rimanere a bocca aperta. Se poi cercate un kolossal dalla coinvolgente e trascinante storia, con colpi di scena, dialoghi serrati e profonde descrizioni psicologiche dei protagonisti, Avatar non è il film che fa per voi.
Lo stesso Cameron ha affermato: “Volevo creare una tipica avventura in un paesaggio poco familiare, ambientando su un pianeta alieno la classica storia di un nuovo arrivato in una terra e una cultura straniere. In linea di massima, la struttura della storia è tradizionale…”. Se lo dice lui non si può fare altro che prendere la palla al balzo e confermare quanto detto, anzi evidenziarlo: Avatar ha una semplicissima trama che sfiora la banalità.
Tutto il film si regge solo sugli straordinari paesaggi del pianeta Pandora (sbalorditive sono le immagini notturne della foresta), solo sugli spettacolari effetti visivi, solo sulle innovative scene d’azione. Ma essendo davanti al film più costoso della storia del cinema il risultato di altissimo livello dal punto di vista tecnico era d’obbligo. Ciò che però forse ci aspettavamo per essere pienamente soddisfatti era una trama e delle emozioni (completamente assenti) degne di nota.
James Cameron dopo averci raccontato le vicende di Jack sul Titanic, qui ci racconta quelle di Jake su Pandora. Jake Sully (Sam Worthington) è un ex marine costretto a vivere su una sedia a rotelle (non ci è dato sapere la sua storia passata: è sulla sedia a rotelle punto e basta!). Nonostante la disabilità fisica Jake viene arruolato e raggiunge l’avamposto degli umani su Pandora (una luna con un ambiente simile a quello terrestre) dove un consorzio di aziende è impegnato nell’estrazione di un raro minerale, l’Unobtanium, indispensabile per risolvere la crisi energetica che ha colpito la Terra nel XXII secolo. Poiché l’atmosfera di Pandora è tossica, è stato sviluppato il Programma Avatar, che permette di collegare la coscienza umana a un avatar, cioè un corpo biologico guidato a distanza, in grado di sopravvivere all’atmosfera letale del pianeta.
Questi avatar sono ibridi geneticamente modificati in cui il DNA umano è stato mescolato con quello della popolazione indigena, i Na’vi. Lo sconfinamento delle attività umane nel territorio degli indigeni ha provocato crescenti tensioni tra le due razze, con tutti i presupposti per scatenare un conflitto. Jake, rinato nel corpo di un avatar, può camminare di nuovo e dare inizio alla missione che gli è stata assegnata: infiltrarsi nel mondo dei Na’vi, che sono diventati un serio ostacolo per le attività estrattive del prezioso minerale. Ma durante la prima uscita Jake viene attaccato da delle creature mostruose e fuggendo si perde nella foresta. Una bellissima (non poteva essere altrimenti) donna Na’vi, Neytiri (Zoë Saldana), gli salva la vita e questo cambia tutto. Il marine viene accolto nella tribù e impara ad essere uno di loro, dopo aver superato molte prove e vicissitudini. Man mano che il rapporto tra i due si approfondisce (sboccerà l’amore? provate a indovinare…), Jake impara a rispettare i Na’vi e il mondo in cui vivono e, alla fine, si schiera dalla loro parte. Nel conflitto fra i Na’vi e l’esercito, deciso a distruggere la dimora ancestrale dei Na’vi, il protagonista prende posizione e scatena il finimondo.
Come si può facilmente dedurre leggendo la trama, in Avatar si fa uso di vicende già viste in numerosissime altre pellicole, intrecci narrativi che non sono poi così “intrecciati”. Lineare come un binario del treno, la storia non ha colpi di scena o cambi di rotta improvvisi. In estasi visiva, poco è lo spazio lasciato alle emozioni e alla profondità dei personaggi che rimangono superficiali e privi di qualsiasi appeal nei confronti dello spettatore. Alcuni protagonisti (il colonnello e la scienziata interpretata da Sigourney Weaver) diventano delle vere e proprie macchiette.
Non anticipandovi nulla sul finale (non serve…), è interessante soffermarsi su una sequenza del film molto particolare, che può ricordare immagini che tutto il mondo ha visto scorrere sugli schermi 9 anni fa: durante il primo attacco ai Na’vi, gli invasori “umani” si scagliano contro il gigantesco albero dove la tribù si è rifugiata. Il “grattacielo naturale” di Pandora si vede in fiamme prima del suo collasso. Cenere e detriti cadono sui Na’vi che corrono lontano dalla catastrofe: primi piani di volti commossi osservano la disfatta. Da un punto strategico Jake osserva il Ground Zero su Pandora.
Titolo originale: Avatar
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Azione, Fantascienza, Thriller
Durata: 166′
Regia: James Cameron
Sito ufficiale: www.avatarmovie.com
Sito italiano: www.avatarilfilm.it
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Laz Alonso, Sigourney Weaver, Michael Biehn, Wes Studi, Joel Moore, CCH Pounder
Produzione: Twentieth Century-Fox Film Corporation, Giant Studios Inc., Lightstorm Entertainment
Distribuzione: 20th Century-Fox
Data di uscita: 15 Gennaio 2010 (cinema)