“Black Mass – L’ultimo gangster” di Scott Cooper

Il cuore nero d'Irlanda

Venezia 72. Fuori Concorso
Boston: North End agli italiani, Southie agli irlandesi. A metà degli anni Settanta la città è divisa da due facce della stessa malavitosa medaglia. Jimmy “Whitey” Bulger (un bravo e misurato Johnny Depp) è il violento capobanda della zona sud, ma ancora non ha le forze per espandersi. Almeno finchè John Connolly (Joel Edgerton), un altro ragazzo irlandese cresciuto tra le povere strade di South Boston, ora diventato agente dell’FBI, non gli propone un accordo vantaggioso per entrambi. Jimmy fornirà al governo federale informazioni per incriminare i vertici di Cosa Nostra in città e l’FBI gli garantirà una certa “agibilità” criminale. Mangiapaghetti in carcere, federali da medaglia, Whitey al vertice della malavita.

L’immagine di Boston a cui eravamo abituati, quella del verde porto affacciato sull’Atlantico o delle eccellenze universitarie, ormai non c’è più. Il vaso di Pandora è stato aperto e, negli ultimi anni, il sottobosco criminale bostoniano (ma non solo quello, basti pensare all’eclatante caso risollevato da Spotlight) è stato sviscerato a fondo da cinema e letteratura, dai gangsters di The Departed a quelli di The Town e Cogan, dai “bravi ragazzi” di Marinick ai delinquenti di Higgins e Lehane. Ora tocca alle ventennali gesta di Jimmy “Whitey” Bulger passare sotto la lente dell’obiettivo cinematografico.

La storia non è dissimile da molte altre: periferie degradate, bambini cresciuti nel segno della violenza e dei legami d’onore e di sangue. Come nel Bronx di Scorsese, Southie diventa il teatro perfetto per imparare la legge della strada, quella del più forte, tra gerarchie criminali, omertà e sangue a fiotti. Nella cattolicissima Boston, rifugio d’elezione per le comunità immigrate di irlandesi e italiani, anche il crimine organizzato viene da oltre oceano. E porta con sé il retaggio violento e sistemico di racket basati sul sangue e coperti da indissolubili legami famigliari e da una forte identità comune. Almeno finchè il castello di carte – che prima sembrava inespugnabile – non inizia a mostrare le prime crepe.

La storia è vera e, come sempre, nell’irresistibile ascesa del protagonista contiene irrimediabilmente già i germi dell’inevitabile caduta. Lo stile di Scott Cooper è classico e l’approccio al film di genere, tradizionale. Depp si trasforma, si imbruttisce e riesce a mantenere un’invidiabile compostezza attoriale, nonostante il personaggio estremo che interpreta. Ma la buona confezione non impedisce al film di risultare fin troppo convenzionale, senza distaccarsi mai dal solco tracciato da decine di “Mafia Movies” prima di questo. E, su tutto, la grande assente è proprio Boston, evocata continuamente come personaggio principale, ma alla quale non viene mai attribuita la giusta gravità, il giusto peso nel cuore nero della vicenda.

Titolo originale: Black Mass
Nazione: U.S.A.
Anno: 2015
Genere: Thriller
Durata: 122′
Regia: Scott Cooper

Cast: Johnny Depp, Benedict Cumberbatch, Juno Temple, Kevin Bacon, Dakota Johnson, Corey Stoll, Joel Edgerton, Peter Sarsgaard, Jesse Plemons, Adam Scott, Julianne Nicholson
Produzione: Cross Creek Pictures, Le Grisbi Productions, Infinitum Nihil
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: Venezia 2015 – Fuori Concorso
08 Ottobre 2015 (cinema)