Carmen Consoli all’Auditorium Parco della Musica di Roma

Vocalismi destabilizzanti tra rock e arrangiamenti ricercati

“E’ sempre molto bello suonare a Roma”. Così ha esordito ieri sera Carmen Consoli al concerto tenutosi all’Auditorium Parco della Musica della capitale. E ancor più bello deve essere stato per i suoi tanti fan, che gremivano la cavea, ascoltare la sua voce e le storie da lei raccontate.

Un susseguirsi di vicende e stati d’animo enfatizzate da arrangiamenti sempre più preziosi e ricercati, da vocalismi destabilizzanti, senza mai allontanarsi da quella sua innata attitudine rock che, pur se in chiave acustica, è sempre l’elemento caratterizzante.

Un rock suonato con flauti, violino e una chitarra acustica battuta, pizzicata, arpeggiata. Un rock suonato con la sua voce intensa e penetrante. Il concerto si apre con “Tutto su Eva”, passa per “Fiori d’arancio” e “Sentivo l’odore” rivisitate con sonorità balcaniche, trova un momento d’intimità nella minimalista “In funzione di nessuna logica” ed esplode con “Venere” e “Per niente stanca”.

La Cantantessa, elegantissima in un abito scuro di raso, era accompagnata oltre che dai suoi storici collaboratori, anche dai Lautari già presenti nella tournee di promozione del nuovo album, tenutasi tra maggio e giugno. A chiudere la serata una canzone siciliana presa dal repertorio popolare, cantata da Carmen con ironia e divertimento tanto da coinvolgere il pubblico che, rompendo le file, ha preso d’assalto il palco.