“Fine pena mai – Paradiso perduto” di Davide Barletti e Lorenzo Conte

Sono una vertenza chiusa

Nella Puglia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, un giovanotto (Santamaria) decide che vuole vivere al massimo e lo fa. Si ritroverà ad entrare nella neonata organizzazione mafiosa della Sacra Corona Unita. Ma un “codice cifrato” lo attende: il 41bis.

Raccontato a ritroso dalla voice over di Claudio Santamaria, che interpreta l’ex-giovane scellerato Antonio Perrone (autore del libro Vista d’interni cui è liberamente ispirato il film), Fine pena mai tenta di mettere in scena una parabola eterodossa sulla malavita, senza però sorvegliare adeguatamente il polso drammatico della storia che racconta.
I due registi Davide Barletti e Lorenzo Conte, che vengono dal cinema documentario, dimostrano una sapiente consapevolezza nella tecnica cinematografica: la regia è sicura, elegante, sorprendente a volte, così pure il montaggio e la fotografia. Ciò che manca però – in modo sin troppo palese – è una appropriata drammaturgia.

Vien quasi da pensare che il duo di autori abbia preferito concentrarsi sulle atmosfere, sulla costruzione di scene “impattanti”, sulla scelta di set alienanti (stupenda la visione del carcere dismesso dell’Asinara), dimenticando di tratteggiare il percorso dei personaggi. L’ascesa e caduta dell’Antonio Perrone/Claudio Santamaria è troppo ellittica per poter davvero coinvolgere e, non di rado, si ha l’impressione di assistere a sequenze espunte dal percorso narrativo. D’altro canto, sembra mancare una certa credibilità nell’attitudine criminale del personaggio. Valga per tutte la scena in cui Santamaria, insieme ad un compare, spintona per strada un malcapitato passante e poi avanza a testa alta verso la macchina da presa, orgoglioso della sua malvagità! Ce ne vuole allora per rintracciare le crudeltà scorsesiane, cui pure il duo di registi pare guardare con ammirazione (oltre al citato Scarface di Brian De Palma).

Non si coglie perciò la fascinazione verso il male, non si ha una verosimile discesa negli inferi e non trasuda, allo stesso tempo, la crescente estraneità di Antonio Perrone rispetto al destino che si è ritrovato a vivere (se non a tratti). In più gli manca un vero contraltare: il personaggio di Valentina Cervi infatti, moglie del protagonista, è decisamente irrisolto (nonostante una buona interpretazione, come del resto è bravo Santamaria). Una volta “pippa” allegramente in compagnia e la volta dopo fa la predica al marito. Certo, a posteriori, si indovina la volontà di descrivere una donna contrastata tra il desiderio di perdizione e il dovere materno, ma purtroppo il proposito resta sullo sfondo, se non nel non detto/non visto.
Si è tralasciato però almeno un elemento degno di nota: è raro vedere nel cinema italiano odierno una tale capacità registica. Si spera dunque che Davide Barletti e Lorenzo Conte possano in futuro reggersi su una sceneggiatura più solida.

Titolo originale: Fine pena mai
Nazione: Italia, Francia
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 90′
Regia: Davide Barletti, Lorenzo Conte

Cast: Claudio Santamaria, Valentina Cervi, Danilo De Summa, Giuseppe Ciciriello, Daniele Pilli, Giorgio Careccia, Ippolito Chiariello, Giancarlo Luce, Ugo Lops
Produzione: Classic Srl, Verdeoro Srl, Paradis Films
Distribuzione: MIKADO
Data di uscita: 29 Febbraio 2008 (cinema)