Giovedì 6 settembre, Isabella Ragonese e Riccione Teatro sono i protagonisti della serata inaugurale del Premio Ilaria Alpi 2012. L’attrice, al suo ritorno in città dopo il grande successo del 51° Premio Riccione, propone una lettura scenica del testo Lo schifo di Stefano Massini.
Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21 presso il giardino di Villa Mussolini.
Isabella Ragonese, giovane e affermata attrice di teatro e cinema, componente di Giuria dello storico Premio Riccione per il Teatro, presenta, in esclusiva per il Premio Ilaria Alpi, la lettura scenica del testo Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi nella nostra ventunesima regione di Stefano Massini (vincitore del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli nel 2005 con L’odore assordante del bianco, indubbiamente uno dei più interessanti drammaturghi della nostra scena). L’autore, dopo il successo di Donna non rieducabile, Anna Politkovskaja, sceglie ancora una volta di dare voce a una giornalista che ha pagato con la vita il suo amore per la verità. Un delitto di cui, malgrado i depistaggi, gli inganni, le sparizioni dei testimoni, il furto di documenti e perfino del vero certificato di morte di Ilaria Alpi, ormai sappiamo quasi tutto. Rimangono da svelare i nomi dei mandanti, ancora sconosciuti per via dell’impossibilità di portare fino in fondo le indagini. Stefano Massini ha scritto un testo duro e impietoso, immediato come frammenti taglienti di istantanee, quasi un flusso di coscienza che ripercorre gli ultimi giorni di vita di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin. È la giornalista stessa che ci narra in prima persona i suoi incontri e le sue sensazioni, fino a scoprire “lo schifo” degli affari che legano l’Italia alla Somalia, le inquietanti verità che hanno a che fare con il traffico illecito di armi e con il trasporto illegale di rifiuti tossici. Un mondo di corruzione che unisce la cooperazione italiana a quei rappresentanti del governo somalo, che dopo la morte del dittatore Siad Barre trasformarono la Somalia nel teatro di una guerra senza quartiere.
Scrivendo questo testo di grande forza emotiva, Massini non vuole fornirci un affresco storico, ma servirsi dello sfondo storico, conosciuto anche studiando i documenti dell’Associazione Ilaria Alpi, per raccontarci e soprattutto ricordarci l’ennesima anomalia italiana, la storia di una giovane donna che considerava del tutto normale e non un atto di coraggio fare il proprio lavoro: cercare a tutti i costi la verità, senza badare a quanto le potesse costare. E con questo dare una testimonianza di coscienza. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non sono eroi. “Eroe” è una parola che in Italia serve a innalzare e a rendere distanti coloro che cercano solo di fare bene il proprio lavoro, una parola che è una commemorazione finta e bieca che serve ad evitare gli esempi. La storia di questo omicidio è in apparenza semplice, già sentita, eppure ogni volta tragica, pesa sulle nostre coscienze come un macigno. Nel labirinto delle tante verità mancate, da giornalista investigativa brava e capace, Ilaria insegue una verità scomoda e per questo la paga con la vita. E alla menzogna si aggiunge menzogna sulla sua morte. L’ennesimo episodio della storia italiana pronto a essere celato, camuffato perché, come ricorda Walter Veltroni – anche lui presente quest’anno alle giornate riccionesi del Premio Ilaria Alpi – nella prefazione del testo di Massini (Lo schifo, Promo Music 2012) “c’è un grumo grigio che nasconde la verità e che ha reso la nostra democrazia una democrazia incompiuta”.
Le musiche originali dello spettacolo sono composte ed eseguite dal vivo da Marco Mantovani. La mise en espace sarà inoltre impreziosita da una spettacolare proiezione sulla facciata di Villa Mussolini con immagini, video e fotografie di Ilaria Alpi a Mogadiscio, a cura del collettivo Luckyassembler di Cocoricò Network.
Ad aprire e introdurre lo spettacolo una conversazione con Mariangela Gritta Grainer, Flavio Fusi e Marcello Fois: Scrivere, raccontare e parlare del Caso Ilaria Alpi. Come il cinema, il giornalismo e la politica hanno raccontato la tragica vicenda.
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