“L’OEIL DU MALIN (L’OCCHIO DEL MALIGNO)” di Claude Chabrol

Manuale di una classe sociale

Omaggio a Claude Chabrol
Uno dei piccoli film – dura solo 80 minuti – che testimoniano in modo esemplare lo straordinario genio hitchcockiano di uno dei padri della Nouvelle Vague.

La meritevole rassegna che il Torino Film Festival offre quest’anno sul grande regista francese permette agli spettatori di vedere o rivedere film eccezionali come questo, dal Le Beau Serge che ha inaugurato la stagione della Nouvelle Vague, da Les Cousins a La Femme Infedèle ai programmi telefisivi sull’opera di James, finalmente sul grande schermo.

Albin Mercier è un giornalista giovane dall’aria ambigua che viene ospitato, per lavorare ad un reportage, dal noto scrittore tedesco Andreas Hartman e dalla moglie. Si crea immediatamente un triangolo prima perfetto e armonioso, poi torbido, distruttivo e irto di morbosi e scandalosi segreti. Con un finale drammatico e tragicamente suggestivo, questo prezioso lungometraggio dalla trama sentitamente shakespeariana riporta l’incantato cinefilo alle atmosfere più emozionati del poliziesco, miste alla grazia inarrivabile del migliore cinema francese. Ironia, sordide passioni, suspance e personaggi tormentati, disperati e meravigliosamente costruiti, si rafforzano in un trionfo del dettaglio.

Il punto di vista della mente disturbata e maniacale del protagonista Albin si staglia in modo prepotente e indimenticabile negli occhi e nelle orecchie che si fanno tutt’uno con le sue orribili e acuminate elucubrazioni. Il suo modo di stare dentro e fuori la coppia di amici ne fa un osservatore infallibile e omicida. Non è un caso che gli esordi di Chabrol come critico cinematografico sui Cahiers du Cinemà richiamino ad un saggio scritto a quattro mani con l’amico Rohmer sul cinema di Hitchcock: la tensione prodigiosamente mantenuta per tutta la durata de L’occhio del maligno sembra quasi una citazione continua all’opera del maestro.

Raffinato e amante del grottesco e dei peggiori lati oscuri dell’uomo ed in particolare della borghesia, Claude Chabrol ha lasciato con questo film un piccolo manuale di una classe sociale e una tipologia di personaggi che si autodistruggono mentendosi l’un l’altro in un doloroso doppio legame di amore-odio perennemente alternato. Il regista sarà a Torino giovedì 17 per parlare di sé e dei propri lavori. Un’occasione imperdibile.

L’OEIL DU MALIN
L’OCCHIO DEL MALIGNO

Francia, 1961, 35mm, 80′, b/n
regia, soggetto, sceneggiatura/director, story, screenplay Claude Chabrol
fotografia/director of photography Jean Rabier
scenografia/set design Bernard Evein
costumi/costume design Louis Féraud
montaggio/film editor Jacques Gaillard
musica/music Pierre Jansen
suono/sound Jean-Claude Marchetti
interpreti e personaggi/cast and characters Jacques Charrier (Albin Mercier), Stéphane Audran (Hélène Hartman), Walter Reyer (Andreas Hartman), Daniel Boulanger (il commissario/the Commissioner)
produttore/producer Georges de Beauregard
produzione/production Rome-Paris Films