Siamo alle solite. L’universo è minacciato da un ectoplasma energetico di color giallastro, munito di poteri illimitati, chiamato Parallax, che fuggendo dalla propria prigione ferisce mortalmente Abin Sur, responsabile della sua cattura nonché capo di una federazione intergalattica: il celebre Corpo delle Lanterne Verdi, un gruppo di esseri provenienti da ogni parte del cosmo in difesa della pace e della giustizia. Ferito e dolorante, Sur si vede costretto a cercare un degno successore a cui affidare il suo anello magico, e simbolo delle Lanterne, in grado di rendere reali dei costrutti mentali proiettati e immaginati da chi li indossa.
Al termine della sua disperatissima ricerca, il roseo alieno scoverà il prescelto nel posto più improbabile: la Terra.
Così il fluorescente fardello finirà nelle mani di un giovane e brillante collaudatore di nome Hal Jordan, interpretato da un ironico Ryan Reynolds, che purtroppo si è allontanato parecchio da quella che era l’idea iniziale del personaggio creato da Bille Finger nel 40′.
In effetti il film è a dir poco sbrigativo, limitativo e in alcuni tratti insensato, come se si desse per scontata una trama che già in se è ha dell’assurdo. Le scene dell’addestramento di Hal sul pianeta Oa, dove il rigido Tomar-Re (doppiato in originale da Geoffrey Rush) e il mostruoso generale Kilowog (con la voce di Michael Clarke Duncan) mettono a dura prova le capacità psichiche e fisiche del pilota, dovrebbero rappresentare una parte sostanziale della storia, e invece sono un passaggio velocissimo o quasi forzato, forse anche troppo per rendere credibile la trasformazione finale del più forte dei Green Lanterns Corps.
Inoltre l’eroe dovrà fare i conti uno scienziato infetto dal morbo di Parallax, il folle Hector Hemmond, incarnato dall’attore statunitense Peter Sarsgaard, personaggio inserito molto probabilmente solo per far colore.
Ma per la gioia di chi ama veder cadere sulla scena un’icona della propria infanzia, non poteva mancare la zuccheratissima love story tra Hal e il suo capo Carol Ferris (Blake Lively), vicepresidente della Ferris Aircraft, ma che in termini Marvel/DC Comics si trasforma nel solito ruolo della fanciulletta prevedibilmente in pericolo, che comunque non perde occasioni di sprizzare sensualità all’interno delle scene coniugali con il neo super fidanzato; presenza, inutile a dirlo, irrilevante.
Dirige il film un Martin Campbell pressapochista, che più che realizzare una trasposizione fedele al fumetto, donandogli le sfumature epiche che meriterebbe di diritto, è riuscito a creare la prima commedia in calzamaglia; e, fidatevi, il color pistacchio non aiuta.
Stucchevole e banale dal punto di vista narrativo, questa pellicola ha condotto le attillate lanterne anziché “nel giorno più splendente” purtroppo “nella notte più profonda”. Evidentemente nessuno è stato in grado di valorizzare il racconto, compreso il compositore James Newton Howard, a cui sembra quasi che sia stata affidata la colonna sonora di un film d’animazione di serie B.
Tra le presenze aggiuntive c’é da segnalare un Tim Robbins decisamente fuori ruolo, che veste i panni di un viscido senatore USA e padre di Hemmond, per non parlare poi della ridicola marchetta di Amanda Waller, interpretata da Angela Bassett. Gli straordinari effetti visivi e speciali rappresentano come sempre l’escamotage per eccellenza di un superhero movie, anche se in questi casi particolari, non sono sufficienti per mascherare una storia priva di spessore.
Dunque siete avvertiti, questo amaro Green Cocktail firmato DC sarà duro da digerire!
Titolo originale: Green Lantern
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Genere: Azione
Durata: 114′
Regia: Martin Campbell
Sito ufficiale: www.greenlanternmovie.warnerbros.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/greenlantern/…
Cast: Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard, Tim Robbins, Mark Strong, Angela Bassett, Mike Doyle, Jon Tenney, Leanne Cochran
Produzione: De Line Pictures, DC Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 31 Agosto 2011 (cinema)