Torino: “The Liability” di Craig Viveiros

Brivido freddo

Concorso
Liability e responsability in italiano si traducono allo stesso modo: “responsabilità”. In inglese, invece, i due termini non sono sinonimi. Liability è la capacità su cui si può contare di eseguire un compito fino in fondo.

C’è un killer che taglia le mani alle sue vittime e terrorizza la malavita del Northurberland, sull’estremo confine dell’Inghilterra con la Scozia, terra che ai giorni nostri continua a conservare un certo ambiente da romanzo gotico, perfetto per il tema.
Adam (Jack O’ Connell), diciannovenne con eternamente indosso una felpa con cappuccio, faccia da rapper e passione per i videogiochi duri, prende la vita alla leggera: sfascia la macchina del patrigno Peter (Peter Mullan) e, vivo per miracolo, manda per sms una foto del rottame alla sua inetta e bamboleggiante giovane mamma.

Ma questa volta non la passa liscia: Peter esige che il giovinotto lavori per lui fino a ripagargli il danno. Nel corso di una minacciosa partita di freccette in cui si stabiliscono i termini del suo futuro lavoro, il patrigno pare distratto per qualche istante e Adam ne approfitta per sbirciare sul computer del perfido uomo, scoprendo agghiaccianti filmati di ragazze violentate e torturate, cui costui assiste e partecipa. Inquieto ma allo stesso tempo curioso, il ragazzo inizierà dall’indomani mattina a fare l’autista per un certo Roy (Tim Roth), che lavora per Peter.

Roy è l’uomo della “liability”: di poche parole, freddo e imperturbabile, non ha mai fallito una missione. La loro vittima è un malavitoso léttone che organizza la tratta di donne dai Paesi Baltici. “Cura i dettagli”, lo ammonisce Roy; ma Adam non si fida di lui, perde presto la concentrazione, vomita di fronte al sangue, si sente male mentre dovrebbe tagliarli le mani. Una bellissima ragazza, Carly, (Talulah Riley), imprevista testimone del delitto, scombina i piani. Adam ha l’ordine di ucciderla ma proprio non ce la fa e lei riesce a scappare.

L’inseguimento e la fuga, immancabili in un thriller, sono ansiogeni quanto basta ma non mancano di scene paradossali, come l’esproprio di un vecchio furgone a due anziani hippy.
I presentimenti di Adam erano però fondati: Roy, su ordine del patrigno, cerca di ucciderlo per poi procedere al rituale taglio delle mani. Lo salva, con ingresso da vera “dea ex machina”, la bella Carly, coraggiosa lottatrice oltre che abile ladra di auto, anche lei sulle orme degli sfruttatori di ragazze dell’Est, tra i quali va cercando l’assassino di sua sorella.
Roy è sarcastico e autoironico; Adam è chiacchierone, fondamentalmente ingenuo e autoreferenziale come se, appunto, fosse il primo uomo sulla terra. I due formano una coppia che ricorda tanto i personaggi di Quentin Trantino, in primis quelli di Pulp Fiction. La tensione c’è, eccome, ma c’è anche un divertente e intelligente “humor” che rende il film interessante e offre profondità a una vicenda piuttosto piatta.

Il regista è molto abile nel creare suggestioni terrificanti con spunti che di terrificante non hanno proprio nulla; ma il coinvolgimento è tale che persino una pentola di fagioli presa in primo piano appare come una massa sanguinolenta e angosciante, mentre il cane di Adam si chiamerebbe Psycho.
Questo giovane regista inglese nel 2011 ha presentato al Festival del Cinema di Torino Ghosted, suo primo lungometraggio, e il protagonista Martin Compston ha vinto il premio per il miglior attore. Forse non sarà il miglior film dell’edizione 2012 della rassegna torinese, ma anche in questo caso gli attori sono molto bravi: non solo Tim Roth, ma pure il giovane Jack O’ Connell riesce ad essere se stesso e la sua caricatura, senza mai sbilanciarsi nel comico.
Una curiosità è la canzone dell’inizio: Una rotonda sul mare di Fred Bongusto. L’ho sempre ricordata come un trito romanticume degli anni Sessanta. Da oggi mi fa venire un brivido di freddo. Alle mani…

Un film di Craig Viveiros. Con Tim Roth, Talulah Riley, Peter Mullan, Jack O’Connell, Kierston Wareing.
Titolo originale The Liability. Thriller, durata 92 min. – Gran Bretagna 2012.