“Allo la France” è un documentario, diretto da Floriane Devigne, presentato alla 18ª Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle.
Al centro un elemento che, da parte integrante del tessuto urbano, è diventato una sorta di relitto, ormai in totale disuso: la cabina telefonica.
Un luogo pubblico in grado di divenire privato: si potrebbe dunque pensare che la regista dia al particolarissimo documentario un taglio nostalgico, ma non è così. Ci si concentra infatti sul simbolo della cabina in un’ottica societaria sinottica: forse l’uomo tende sempre di più alla solitudine, all’isolamento più totale.
La messinscena è spiazzante, estremamente piacevole, un viaggio – è a tratti un road movie – in Francia e nella sua storia più recente, il tutto con mezzi e obiettivi a dir poco peculiari. Una fotografia attenta anche ai più minimi dettagli accompagna lo spettatore alla scoperta del percorso dell’elemento analizzato, servendosi di fatto quasi esclusivamente del telefono come mezzo di comunicazione per reperire le informazioni. Floriane Devigne coinvolge e spiega, in maniera originale e con un ritmo apprezzabile, portando il pubblico ad una riflessione profonda sulla contemporaneità per mezzo di un oggetto apparentemente insignificante. Il suo lavoro inoltre restituisce grande dignità alla forma documentaristica, tipologia cinematografica in grado di formare, informare e anche emozionare, mettendo in pratica le lezioni dei grandi maestri della settima arte. La commistione di clip, musei, poesia, libri e citazioni è una vera e propria dichiarazione d’amore verso la cultura.
Ottima anche la scelta dei brani e l’uso della colonna sonora.
“Allo la France” è un documentario ben realizzato e piacevole, che merita attenzione ed un’analisi oltre l’apparenza.