Boomerang è il film del regista iraniano Shahab Fotouhi presentato alle Giornate degli autori dell’81. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia.

Nella Teheran dei giorni nostri Minoo conosce Keyvan ad un semaforo e i due iniziano a flirtare in modo casuale. Il padre, Behzad, ricontatta una sua ex fidanzata nella speranza di ritornare alla vecchia intimità. Dal canto suo Sima, stanca del matrimonio che la unisce a Behzad, inizia la ricerca di una nuova casa per sé e per la figlia.

Allo spettatore vengono narrate due storie d’amore ben diverse tra loro: l’una, tra Behzad e Sima, ormai da tempo sfiorita e l’altra tra i due giovani Minoo e Keyvan, appena sbocciata. Il regista riesce a tracciare un disegno sociologico dell’Iran di oggi. Durante l’intera durata della pellicola è molto pressante il divario generazionale: da una parte una generazione stanca e quasi annoiata e insoddisfatta dallo sviluppo che ha preso la propria vita, dall’altra parte, invece, una nuova generazione che ha tutta la vita davanti tanto da essere affamata di esperienze e di vita, ma allo stesso tempo che sente il peso degli errori e delle cattive scelte fatte da chi venne prima di loro.

La fotografia di Faraz Fesharaki è indubbiamente uno dei punti forti dell’intero film, nonostante ciò la pellicola mantiene un passo sostenuto per tutta la sua durata e con difficoltà riesce a mantenere la piena attenzione dello spettatore.