Jason Jacobs e Devon Delmar portano in concorso Orizzonti a Venezia 81 Carissa, film che segna il loro esordio dietro la macchina da presa. Siamo in Sudafrica, in un piccolo villaggio tra i monti Cederberg dove la giovane protagonista, Carissa, vive con la nonna Wilhelmiena, preoccupata poiché la ragazza non sembra avere grandi aspirazioni per il futuro preferendo trascorrere la giornata costantemente attaccata al cellulare. L’atteggiamento di Carissa porta a continue liti con la nonna che, nel tentativo di darle una prospettiva, cerca di indirizzarla verso un’azienda che offre opportunità di formazione per i giovani e che sta per rilevare la piantagione locale di té per trasformarla in un resort di lusso con campo da golf.

Quando il nonno di Carissa, Hendrik, si presenta alla porta di Wilhelmiena dopo anni di assenza, danneggiato dall’acquisizione della piantagione di té nella quale lavora, propone alla nipote di trasferirsi da lui nelle montagne e lavorare nei campi prima della loro sparizione. Wilhelmiena si oppone ma quando dopo una lite caccia Carissa di casa, la giovane cerca rifugio proprio in montagna dal nonno. Carissa scoprirà presto che è proprio questa la formazione di cui ha bisogno.

Carissa è uno spaccato di vita e una piccola parabola di crescita che ruota attorno alla protagonista che dà il titolo al film e che è al centro della delicata ed essenziale analisi operata dai registi, entrambi anche autori della sceneggiatura. La narrazione, la regia e l’utilizzo della macchina da presa avvicinano il linguaggio di Carissa a quello di un documentario, che offre una rappresentazione interessante e molto concreta nella sua naturalezza tanto di una comunità quanto di un insieme di luoghi.

Il percorso della protagonista, poi, è messo in luce con il giusto approfondimento, pur nella tutto sommato esile durata di 90 minuti. Vediamo la ragazza dapprima insoddisfatta e indolente, insofferente e con poco slancio vitale fin quando, grazie al ritrovato rapporto con il nonno e allo stretto contatto con la terra e le sue origini, sembra trovare la sua strada prima che nuovi obblighi la richiamino alla sua vecchia vita. Ma a quella vecchia vita Carissa torna con un atteggiamento e una consapevolezza diversi, frutto di un ritrovato equilibrio e di una nuova prospettiva su se stessa e sui legami familiari.