La sesta edizione dell’Edera Film Festival si svolgerà dal 17 al 20 luglio 2024 al Cinema Edera di Treviso e, tra i numerosi film in concorso, saranno presenti anche sei documentari realizzati da giovani autori italiani.

Giovedì 18 luglio 2024, a partire dalle ore 18:00, saranno proiettati i primi tre documentari in concorso, tra i quali si segnala innanzitutto “Terra Nova, il paese delle ombre lunghe” (Lorenzo Pallotta, 53’) che racconta la spedizione della nave rompighiaccio Laura Bassi, protagonista nel 2023 di una spedizione con la quale è stato raggiunto il punto più a Sud della Terra. Oltre a documentare l’impresa più recente, il film contiene materiali d’archivio risalenti alla fallimentare spedizione che la precedette, seguendo la medesima rotta, nel lontano 1988. La nave Laura Bassi prende il nome dalla scienziata del Settecento, prima donna al mondo a ottenere una cattedra universitaria. Basta questo a renderlo un film femminista? Non quanto i prossimi due documentari. In “Reem Al Shammary: The Bedouin Boxeur” (Mattia Ramberti, 15’) la protagonista è infatti una ragazza di una comunità beduina della Giordania che sfida i ruoli di genere intraprendendo una carriera in uno sport generalmente associato all’universo maschile: il pugilato. A chiudere la prima giornata di documentari, infine, il friulano “Claps e Peraulis” (Stefano Giacomuzzi, 30’), traducibile con “pietre e parole”, incentrato sulla poetessa Rosanna Paroni Bertoja e facente parte della trilogia Muse a Muse, realizzata in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana. Per il regista Stefano Giacomuzzi si tratta inoltre di un ritorno all’Edera Film Festival, dal momento che nel 2021 si era aggiudicato il Premio per il miglior lungometraggio con il film “Pozzis, Samarcanda”.

Passando alla programmazione di venerdì 19 luglio 2024, sempre dalle ore 18:00, verranno proiettati gli ultimi tre documentari. “Taxibol” (Tommaso Santambrogio, 50’) ha per protagonista il regista indipendente e attore filippino (nonché ispiratore della cinematografia di Santambrogio) Lav Diaz, che in questa storia si trova a Cuba con lo scopo di rintracciare un ex generale della dittatura di Marcos rifugiatosi nell’isola. Ad aiutarlo, il tassista Gustavo. Di ambientazione insulare anche “Mother Mare” (Elisa Chiari, 9’), dedicato all’isola estone di Kihnu in cui, per lunghi periodi dell’anno, le donne rimangono sole mentre gli uomini sono in mare a pesca. Le donne, quindi, si trovano a svolgere lavori e compiti tradizionalmente maschili, a partire dal personaggio principale del documentario Mare, la guardiana del faro. Infine, sempre in tema femminista, ci sarà spazio anche per un road trip in giro per l’Italia, “Non è tutto rosa on the road” (Alice Di Girolamo, 49’), nel quale la regista, insieme ad altre quattro persone, viaggia per la nostra penisola a bordo di un camper incontrando donne di ogni provenienza e classe sociale, desiderose di condividere la propria storia.