Boston, fine anni 70. Justine (Brie Larson), una “libera professionista”, che lavora per conto suo, ha negoziato un incontro, in un magazzino deserto, cosparso di vetro e polvere, nel porto di Boston, tra due irlandesi (Cillian Murphy, Michael Smiley) affiliati all’IRA, e una gang di afroamericani capeggiata da Vernon (Sharlto Copley) e Ord (Armie Hammer), che stanno vendendo loro una partita di armi.
A un certo punto la situazione sfugge di mano, vengono fuori alleanze impreviste e, con un furgoncino pieno di fucili d’assalto, la scena diventa ben presto una carneficina, senza esclusione di colpi per accaparrarsi la valigetta con il denaro.
Il regista inglese Ben Wheatley, scrive la storia con la moglie Amy Jump e coreografa un film energico fatto di dodici uomini arrabbiatissimi che si sparano in questo fatiscente edificio – tutto il film è girato lì dentro (la maggior parte delle riprese ha avuto luogo dove abita Wheatley, nella cittadina inglese costiera di Brighton).Free Fire è un virtuosismo continuo di colpi d’arma da fuoco, accompagnati da un dialogo fitto, e sorprendentemente, esilarante. Un carnevale di fuoco, una polveriera degna dei migliori cartoonn in stile Looney Tunes, Free Fire porta con sé un arsenale di sfacciata violenza e feroce sarcasmo, tra insulti, sangue e colpi d’arma da fuoco. Il suo pregio è quello di non prendersi troppo sul serio.