Le recensioni dei partecipanti alla Critics Academy:


Sfogliando  il dizionario della lingua italiana, alla parola habitat troviamo: condizioni generali di un insediamento urbano. Oppure: insieme delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie di animali o di piante. Marcel Barelli prova a darne una sua personale definizione nel brevissimo corto animato che apre il festival: Cinema Svizzero a Venezia di quest’anno. Una serie di piccoli quadri vedono protagonista una chioccia, che -su sfondi vuoti e di colore differente- plasma se stessa in relazione all’ambiente che dovrebbe esserne rappresentato: si chiude nel suo guscio quando la didascalia indica un igloo; ha  uno sguardo intelligente quando è al museo; e la troviamo sdoppiata in due nella scenetta dal titolo duplex. Non troviamo ambienti diversi dunque, ma solo il piccolo animaletto che si trasforma continuamente.

Cosa significa allora la parola habitat? Se lo chiediamo al regista, lui ci risponde con una frase di Zygmunt Bauman:  “L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, benchè la speranza di sfuggirle sia il motore della attività umane” .

Roberta Curcetti