Il volto giovanile di Tintoretto alle Gallerie dell’Accademia

TINTORETTO 500

Tintoretto "Deucalione e Pirra"

In occasione del cinquecentenario della nascita di Tintoretto, la città di Venezia ha dato vita ad un impegnativo e importante progetto culturale, Tintoretto 500.
In questo contesto ha preso forma l’esposizione Il Giovane Tintoretto, curata da Roberta Battaglia, Paola Marini e Vittoria Romani che, attraverso circa 60 opere e un allestimento frizzante nelle sale delle Gallerie dell’Accademia, ripercorre il primo decennio di attività del pittore veneziano, dal 1538 al 1548.

Una mostra ben concepita, che riunisce non solo capolavori tintorettiani provenienti dai più prestigiosi musei del mondo, ma anche dipinti di altri grandi artisti che hanno influenzato lo stile del pittore. Sono presenti infatti opere significative di artisti della generazione precedente, come Tiziano, Bonifacio Veronese, Paris Bordon, Polidoro da Lanciano.
La mostra è divisa in quattro sezioni che si snodano in ordine cronologico e si apre mostrando una panoramica delle ricerche pittoriche condotte a Venezia nel corso degli anni trenta del Cinquecento. Si parla dunque di Andrea Schiavone, Giuseppe Porta Salviati, Lambert Sustris e Bartolomeo Ammannati, che aiutano a contestualizzare l’opera del giovane Tintoretto.

Il percorso ci porta poi ad indagare l’attività svolta dal Maestro tra il 1539 e il 1541, quando giunsero a Venezia artisti dell’Italia centrale. Si parla soprattutto di Francesco Salviati, dell’allievo Giuseppe Porta e Giorgio Vasari. Sono inoltre gli anni in cui la diffusione di stilemi avviene anche tramite il mezzo incisorio, presente in mostra con opere a stampa. La terza sezione invece offre l’opportunità di osservare da vicino una decina di opere realizzate da Tintoretto tra la fine degli anni trenta e la prima metà degli anni quaranta, provenienti da importanti istituzioni straniere e da collezioni private.

Nell’ultima parte del percorso vengono messi in evidenza i punti fondamentali della sua attività pubblica che volgeva sempre più al soggetto sacro, con tele di grandi dimensioni e che iniziava a tingere di un carattere notevolmente più drammatico. La mostra non poteva che concludersi con il Miracolo dello schiavo (1548), che consacrò definitivamente la fama di Tintoretto. Un’esposizione lodevole, di ampio respiro, che raccoglie opere di fondamentale importanza per tracciare i primi anni di attività di questo grande artista, senza dimenticare il ricco contesto culturale in cui operava.
Ma l’immenso progetto Tintoretto 500 non finisce qui. Chi vorrà, potrà ripercorrere l’intera carriera del pittore visitando la mostra a Palazzo Ducale, Tintoretto 1519 – 1594, e gli “Itinerari tintorettiani”, concepiti per collegare le opere del pittore conservate nelle antiche chiese veneziane d’origine.

Info: http://www.mostratintoretto.it/