Venezia 68
Il violino del celebre musicista Nasser Ali giace, irrimediabilmente rotto, in una scatola. La vita senza musica diventa per lui una fatica insopportabile e Nasser Ali decide di lasciarsi morire. Per otto giorni resta a letto, pensando alla madre, ai suoi figli, alla vita che vuole lasciare. Poco a poco prende forma il racconto del segreto che dal suo passato riemerge e chiede in pegno la sua voglia di vivere. Dagli autori di Persepolis, una struggente favola moderna.
Dopo il successo di Persepolis Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud tornano ad esplorare il cinema con attori veri e una storia di amore e morte tratta dall’omonima graphic novel della Satrapi.
In una Teheran del 1958 sognata e immaginata, una Teheran “occidentalizzata” che non esiste più, Nasser Ali – interpretato da Matthieu Amalric – cerca di sostituire il violino che gli è stato rotto. Nulla è dato sapere su chi e perché abbia compiuto questo gesto, che getta il celebre e virtuoso violinista in un abisso di disperazione. Non servono i giochi dei due figlioletti nel giardino innevato di casa a ridargli voglia di vivere. Non servono le attenzioni della moglie Faringuisse (Maria de Medeiros) che cerca di dimostrargli il proprio amore, non ricambiato. Poco a poco, immobile nel suo letto, Nasser Ali perde la voglia di suonare, di vivere, perfino di mangiare il suo piatto preferito, quel Poulet aux prunes, il pollo alle prugne che da il titolo al film.
Mentre inesorabile si avvicina il giorno della propria fine, Nasser Ali ripercorre la sua vita, pensa al domani dei figli, ricorda le parole della raffinata madre ([Isabella Rossellini->mo3604]). Ogni giorno porta alla luce una nuova cicatrice dell’anima, piccola tessera di un mosaico che tocca allo spettatore completare: un amore infelice per la bella Iran, la donna che Nasser Ali non potè sposare (Golshifteh Farahani), note suonate per vent’anni nei teatri del mondo cercando di curare il cuore spezzato e infine il ritorno alla normalità-prigionia di un matrimonio senza amore.
Mescolando diversi linguaggi – live action, disegni, animazione qualche effetto speciale mai urlato ma semplicemente “magico”- Satrapi e Paronnaud rendono un omaggio esplicito al cinema anni Cinquanta – una sequenza è dedicata a Federico Fellini – al sogno, all’immaginazione e alla bellezza.
Non sempre il risultato è all’altezza di Persepolis, ma restano la poesia e il tocco delicato di una moderna favola amara, solo qua e là spruzzata da timidi sorrisi.
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POULET AUX PRUNES
Regia: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud
Interpreti: Mathieu Amalric, Maria De Medeiros, Golshifteh Farahani, Isabella Rossellini, Chiara MastroianniNazione: – Francia, Belgio, Germania
Durata: 90′